Posso scollegare e connettere il portatile all'alimentatore?

Si rovina un notebook scollegandolo dall'alimentatore, spostandolo e ricollegandolo? Quali accortezze avere?

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

In queste poche righe diamo una risposta unica e completa a un quesito che non di rado preoccupa i meno esperti: se ho il notebook connesso all'alimentatore e quindi con batteria in carica, posso scollegarlo, spostarlo e ricollegarlo alla rete elettrica in un'altra postazione?

lap batt

La risposta (come i più esperti sapranno) è ovviamente sì, ma la domanda probabilmente è nata alcuni anni fa, quando la questione si poneva. In altre parole, al di là di essere esperti o meno, è probabile che i più giovani non si porranno il problema. Ma andiamo con ordine.

Per prima cosa è meglio dire che "no, il notebook non si danneggia". La circuiteria interna è infatti predisposta per prevedere questa modalità che, per altro, per l'uso mobile è assolutamente indispensabile.

Aggiungiamo però un paio di considerazioni che riguardano non tanto il collegamento all'alimentatore, quanto piuttosto le fasi di trasporto. I notebook sono solitamente dotati di robusti connettori per il collegamento al caricabatterie, ma è consigliabile "non sfidare le leggi della fisica" sottoponendoli a eccessivi stress. 

Inoltre, suggeriamo di scollegare il cavo sia dal notebook che dalla presa di rete evitando di girare con l'alimentatore appeso al PC. Inciampare e cadere rovinosamente sul notebook non è un'ipotesi così remota.

Abbiamo detto che sul fronte dell’alimentazione non c'è nessun problema nello scollegare e ricollegare un portatile all'alimentazione. Eventuali rischi insorgono però proprio in questa fase di trasporto perché a oggi uno dei componenti più delicati del sistema rimane l’hard disk con le proprie parti in movimento.

I produttori hanno elaborato soluzioni che pongono le testine dell'hard disk in posizione di sicurezza nel momento in cui sono rilevate situazioni di forte stress meccanico, ma un minimo di accortezza è comunque consigliabile. E con la diffusione dei sistemi SSD - privi di parti in movimento - la situazione è destinata a migliorare ulteriormente.

In apertura dicevamo che alla base del quesito forse c'era un’altra questione. Ci riferiamo alle batterie usate per alimentare il notebook, che un tempo erano basate su Ni-Cd (nickel cadmio) e che avevano il cosiddetto effetto memoria; era quindi importante avere cura di ricaricarle solo in seguito a una quasi completa scarica. Per fortuna questo problema è stato superato con l'adozione di batterie agli ioni di litio.