Se avete usato un monitor Asus di recente l'OSD del PB328Q vi apparirà piuttosto familiare. Le funzioni sono suddivise in nove sottomenu. I joystick rendono la navigazione molto veloce e facile e la configurazione è un gioco da ragazzi.
Uno sguardo all'OSD
Asus chiama le sue modalità immagine "Splendid"; ce ne sono sette. Tutte sono modificabili eccetto per la modalità sRGB che blocca tutto, luminosità inclusa. Il colore è piuttosto accurato ma l'uscita è fissa a 230 cd/m2. Le due modalità User sono totalmente modificabili e usano l'impostazione sRGB come punto di partenza.
Il filtro della luce blu è una caratteristica di base di molti monitor Asus e opzioni simili sono disponibili anche su prodotti di altre aziende. Questa voce ha la funzione di ridurre il blu scaldando il punto di bianco al fine di ridurre al minimo l'affaticamento degli occhi. Funziona come pubblicizzato ma pensiamo che svolgere una corretta calibrazione sia la strada da percorrere.
Il menu Color ha un'ampia gamma di modifiche dell'immagine inclusi slider per modificare saturazione e tonalità, impostazioni gamma, bilanciamento del bianco su due punti e sistema di gestione del colore.
Ci sono quattro impostazioni per la temperatura colore organizzate in gradi Kelvin. 9300K è quella più fredda - più blu - seguita da 6500, 5500 e 5000 che sono progressivamente più calde (più rosse).
Sono disponibili quattro impostazioni gamma che spaziano da 1,8 a 2,4. Le nostre misure rispecchiano da vicino i valori elencati e il tracking è davvero preciso lungo l'intervallo di luminosità.
Ecco la gestione del colore e i controlli per il bilanciamento del bianco su due punti. Tonalità e saturazione possono essere modificate per ogni colore primario e secondario. In pratica il controllo di saturazione cambia anche la luminanza, quindi è da usare con parsimonia. Abbiamo usato gli slider della tonalità per modificare il magenta e il giallo secondari anche se erano piuttosto vicini all'obiettivo.
Le opzioni Gain e Offset significano che potete modificare il tracking in scala di grigi sia per i passi più luminosi che scuri. Abbiamo usato modelli del 30% e dell'80% per fare i nostri cambiamenti. Il risultato è una calibrazione molto precisa con valori quasi perfetti a ogni passo. Vedrete quanto è buona sul PB328Q alle pagine cinque e sei.
Le rimanenti opzioni d'immagine si trovano, in modo appropriato, nel menu Image. Il controllo di nitidezza è impostato di default a 40 e non dovrebbe essere toccato. Valori elevati producono un visibile edge enhancement (miglioramento del contrasto ai bordi dell'immagine), delineando in modo insolito gli oggetti scuri.
Trace Free è il termine usato da Asus per indicare l'overdrive. L'abbiamo impostato a 100 per i nostri test e l'abbiamo lasciato lì durante il gameplay. Abbiamo ravvisato un leggero motion blur, mentre il ghosting era assente.
Aspect Control vi permette di gestire segnali a risoluzione inferiore senza allungare l'immagine. Le opzioni sono 4:3, Full, 1:1 e OverScan; 1:1 significa che tutti i segnali inferiori a 2560x1440 saranno in finestra.
VividPixel può migliorare in modo sottile il dettaglio senza introdurre edge enhancement. Ci siamo trovati bene al livello 25 in quanto qualsiasi valore più elevato creava artefatti che riducevano la risoluzione reale.
ASCR è una funzione di contrasto dinamico. Il PB328Q ha già un contrasto davvero elevato senza questa funzione, quindi suggeriamo di lasciarla disattivata per preservare il massimo dettaglio.
Le ultime tre opzioni riguardano i segnali analogici. Potete modificare la posizione e il focus dell'immagine per l'ingresso VGA.
I controlli volume e muto impattano tanto sugli speaker quanto sull'uscita cuffie. Quando collegate le cuffie gli speaker vengono disabilitati. La sorgente audio può essere HDMI, DisplayPort o analogica.
PIP e PBP sono funzioni piuttosto utili per uno schermo di tali dimensioni. Il PB328Q può visualizzare due sorgenti simultaneamente. Non ci sono tanti monitor che possono mostrare segnali digitali e analogici insieme. Potete vederli sia in finestra che fianco a fianco.
Ecco il selettore degli ingressi; è mappato anche su uno dei tasti di controllo, quindi non dovete usare l'OSD per cambiare le sorgenti.
System Setup ha opzioni per la modalità Eco (riduce la luminosità per abbassare il consumo), OSD (timeout, trasparenza e rotazione), lingua (21 opzioni), versione DisplayPort e Key Lock, che disabilita i tasti funzione.
Information vi dice la risoluzione dell'ingresso e il refresh rate insieme alla sorgente attiva e allo stato PIP. Nella parte superiore destra di ogni menu potete vedere la stessa cosa insieme alla modalità immagine selezionata in quel momento.
Due dei tasti di controllo sulla cornice possono essere programmati per una qualunque di otto funzioni. Questo vi risparmia l'ingresso nell'OSD se volete cambiare la luminosità o gli ingressi, per esempio.
Calibrazione
Selezionare una tra le modalità Standard, sRGB o User elimina quasi la necessità di un'ulteriore modifica. Tutte e tre sono molto accurate ma l'impostazione sRGB blocca tutte le impostazioni, inclusa la luminosità. Vi sentirete a vostro agio con i 230 cd/m2 offerti in tale modalità. Abbiamo calibrato User 1 con il bilanciamento del bianco su due punti e gli slider nel CMS. Dopo piccoli ritocchi abbiamo registrato livelli di errore da monitor professionale. Anche se il PB328Q non fa parte della linea ProArt di Asus si comporta estremamente bene.
Impostazioni di calibrazione Asus PB328Q | |
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Modalità | User |
Luminosità 200cd/m2 | 39 |
Luminosità 120cd/m2 | 17 |
Luminosità 100cd/m2 | 12 |
Luminosità 80cd/m2 | 6 |
Contrasto | 78 |
Magenta 6 assi | Tonalità 53, Saturazione 54 |
Gains | Rosso 49, Verde 52, Blu 52 |
Offsets | All 50 |
Gamma | 2.2 |
TraceFree | 100 |
VividPixel | 25 |
Nitidezza | 40 |
Filtro luce blu | 0 |