Usabilità

La prova del Razer Blade Stealth, un ultrabook con schermo 4K che si può trasformare in una gaming machine con l'amplificatore di scheda grafica esterno opzionale.

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a cura di Tom's Hardware

Design

Per lo Stealth, Razer ha mantenuto lo stesso chassis in lega di alluminio nero con l'emblema retroilluminato dei tre serpenti che caratterizza tutti i suoi notebook. Alzando il coperchio la parte superiore della base si presenta sempre in alluminio, di color ossidiana. Una volta acceso spicca la tastiera che si illumina in diversi colori, affiancata su entrambi i lati da due altoparlanti sottili.

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Il pulsante di accensione è appena sotto alla cerniera del coperchio che si estende per quasi tutta la larghezza del portatile. Sotto alla tastiera c'è l'ampio touchpad, che occupa davvero tutto lo spazio possibile dato che arriva a rasentare il bordo del poggiapolsi. Nel complesso il colpo d'occhio è sorprendente, anche se la verniciatura è una calamita per le ditate e finisce per rovinare l'impatto visivo dopo pochi minuti d'uso.

Con un peso di 1,25 kg e dimensioni di 13,1  x 321 x 206 mm lo Stealth è più leggero e più sottile sia del Dell XPS 13 (1,31 Kg, per dimensioni di 30,42 x 20 x 0,83-1,52 cm), sia dell'Apple MacBook Air (1,34 Kg, 32,5 x 22,6 x 0,27-1,72 cm) e del Lenovo Yoga 900 (1,27 chili, 32,3 x 22,5 x 1,49 cm).

Tastiera e touchpad

Uno degli aspetti positivi dello Stealth è che integra per la prima volta la tecnologia di retroilluminazione proprietaria Chroma, capace di illuminare ogni singolo tasto con un massimo di 16,8 milioni di colori. Purtroppo quando siamo andati al di là dell'estetica abbiamo avuto un'esperienza meno confortevole di quanto avremmo voluto.

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La tastiera si compone di tasti a isola con una corsa troppo corta di 1 millimetro (contro un valore ottimale compreso fra 1,5 e 2 mm) e con una forza di attuazione di soli 55 grammi (contro un minimo accettabile di 60 grammi). Una corsa così breve e una resistenza debole alla pressione portano a far arrivare subito i tasti a fondo corsa con un atterraggio secco e poco piacevole. Per questo nel test di digitazione 10FastFingers abbiamo totalizzato la media poco gratificante di 48 parole al minuto, ben al di sotto della nostra media tipica di 60 parole al minuto.

Le dimensioni contenute della base hanno portato a ottenere un poggiapolsi relativamente piccolo, per questo il produttore l'ha sfruttato il più possibile inserendo un touchpad Synaptics con un'area sensibile di 10,6 x 6,3 centimetri che sembra più grande di quanto sia in realtà.

È uno strumento comodo da usare perché assicura una risposta scattante anche con gesture multitouch come il pinch-to-zoom o i comandi con tre o quattro dita. Da notare che Synaptics ha avuto il buon senso di integrare la sua tecnologia SmartSense che non tiene conto dei comandi involontari impartiti con il palmo della mano durante la digitazione, e che si è rivelata indispensabile visto lo spazio limitato a disposizione per lavorare. È da apprezzare anche il feedback degli angoli in basso, che è migliore di quello dei tasti a isola della tastiera.

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Razer ha inoltre precaricato il software Synapse per configurare le macro, impostare la sensibilità del trackpad, monitorare l'attività e modificare la colorazione della tastiera. Il software è simile a quello che si trova su altri prodotti con tecnologia Razer Chroma e consente l'accesso allo store Chroma Apps da cui si possono scaricare le app per integrare effetti di luce progettati appositamente per giochi come Dota 2, Rise of the Tomb Raider e Overwatch.

Connettività e webcam

Un notebook con una base così sottile non può integrare fisicamente una ricca dotazione di porte di comunicazione. Ecco perché il Razer Blade Stealth fornisce solo lo stretto necessario: a destra ci sono una porta full HDMI e un connettore USB 3.0. A sinistra troviamo invece un secondo connettore USB 3.0, la presa jack combinata per microfono e cuffie e una porta Thunderbolt 3.0 che serve anche per alimentare il notebook e ricaricare batteria.

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Lo Stealth ha in dotazione una delle migliori webcam che abbiamo provato. Nonostante qualche rumore visivo, la fotocamera da 2 megapixel riesce a catturare la trama dei tessuti e colori vivaci.

Audio

Siamo stati piacevolmente sorpresi dall'audio dello Stealth, che è sia potente (per quanto possa esserlo un ultraportatile) sia pulito. Ascoltando "Off the Wall" di Michael Jackson abbiamo apprezzato il basso, il suono della chitarra di accompagnamento e quello della tastiera, che non hanno tolto nulla all'indimenticabile voce del Re del pop.

Il software audio Dolby Digital Plus con i suoi quattro profili (Film, Musica, Giochi e Voce) ha aiutato ad amplificare l'audio. Durante i test ci siamo trovati a nostro agio con il profilo Musica che forniva a nostro avviso un buon equilibrio. È possibile creare anche profili personalizzati mediante l'equalizzatore e il Surround Virtualizer.

Schermo

Quando si accende lo Stealth è difficile distogliere lo sguardo dal brillante schermo touch da 12,5 pollici a 3840 x 2160 pixel. Quando abbiamo riprodotto un video demo in 4K siamo stati conquistati da un drago marino con le sue appendici delicate di colore verde-oro che fluttuavano con grazia in un mare color acquamarina. I dettagli erano talmente accurati da poter vedere la nervatura bianca che attraversava parte del pesce.

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Il trattamento lucido dello schermo ha riflettuto la nostra immagine più spesso di quanto avremmo voluto, ma abbiamo apprezzato gli ampi angoli di visualizzazione: a prescindere dall'inclinazione del coperchio non c'erano variazioni cromatiche. La cornice è un po' spessa per i nostri gusti, soprattutto se si pensa all'Infinity Edge dell'XPS 13, ma apprezziamo il fatto che questo minimo effetto collaterale abbia permesso il corretto posizionamento del microfono e della fotocamera, che è importante quando si gioca in live-streaming.

Le doti cromatiche di questo notebook sono piuttosto impressionanti: nel nostro test ha riprodotto il 173 percento del gamut volume, che è di gran lunga superiore alla media degli ultraportatili (82 percento) e ai concorrenti come l'XPS 13 e il MacBook da 12 pollici, che si sono fermati al 104 percento o meno.

 

Non è eccelso invece il punteggio del DeltaE, che è di 4,2 contro il valore ideale che è 0. Così facendo è di poco migliore della media della categoria (4,3). Sulla luminosità invece non c'è nulla da obiettare: abbiamo misurato un valore di 402 candele, ossia abbastanza per far sfigurare la media della categoria (309 candele) e i risultati del MacBook (353 candele) e dell'XPS 13 (336 candele).

Il touch screen capacitivo a 10 punti di contatto è molto reattivo anche con gesture come il pinch-to-zoom su documenti e pagine web.