Prestazioni 960 EVO 250 GB NVMe

La serie EVO di Samsung ha dominato il mercato consumer negli ultimi anni grazie al bilanciamento tra prezzo e prestazioni. Il passaggio al protocollo NVMe rappresenta una svolta. Vediamo se il dominio di Samsung continuerà o se lo scenario è destinato a mutare.

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a cura di Tom's Hardware

Prodotti a confronto

Il Samsung 960 EVO 250 GB è un prodotto piuttosto diverso dai due modelli più capienti. Per questa unità Samsung ha usato da die da 128 Gbit per aumentare il numero di canali CE (Chip Enable). Gli SSD sono veloci perché leggono e scrivono diversi blocchi nello stesso momento. All'interno di ogni SSD c'è un complesso RAID che mantiene alte le prestazioni. Al cuore di ogni RAID c'è il controller, e in questo caso, è un processore flash. Ogni die NAND agisce come un target, ma il controller deve ottimizzare la disposizione dei dati per sostenere un livello di prestazioni elevato. Tornando alla più vecchia NAND a 32 layer con un die più piccolo, il controller ha più obiettivi per i dati in entrata e in uscita.

A differenza delle capacità più grandi, la classe di SSD NVMe da 256 GB è densa di forti concorrenti. Per verificare le prestazioni di questa unità usiamo un Intel SSD 600p (256 GB), un MyDigitalSSD BPX (240 GB), un OCZ RD400 (256 GB), un Patriot Hellfire M.2 (240 GB), un Samsung 950 Pro e un SM961 da 256 GB.

Prestazioni in lettura sequenziale

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Non dovrebbe sorprendere di vedere Samsung in cima a questi grafici. Come nella pagina precedente gli SSD Samsung con memoria MLC dominano. Il nuovo 960 EVO da 250 GB si piazza giusto sotto questi due prodotti, ma è più veloce di entrambi durante un carico di lettura sequenziale QD1.

Prestazioni in scrittura sequenziale

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Con l'EVO da 250 GB dobbiamo preoccuparci dei carichi di lavoro in scrittura. Le prestazioni sono variabili durante il test in scrittura sequenziale, ma non è legato al throttling termico. Le prestazioni di scrittura sequenziale basse e inconsistenti legate al buffer SLC più contenuto e una prestazione in scrittura TLC nativa molto inferiore. Le specifiche di Samsung per il 960 da 250 GB indicano 300 MB/s di prestazioni in scrittura sostenuta, ma si tratta di un valore ottimistico. Abbiamo misurato meno di 160 MB/s dopo che il buffer si riempie di dati. Anche con un die da 128 Gbit in più le prestazioni scendono su livelli molto bassi quando l'SSD è messo sotto pressione dai dati in ingresso.

Il grafico HD Tune Pro indica che il buffer TurboWrite si riempie con solo pochi gigabyte di dati. Samsung afferma che la capacità del buffer SLC è di 4 GB e sembra essere proprio così. Il buffer SLC dinamico fluttua fino a 13 GB. La cosa importante è che cosa succede dopo i 300 MB/s dovuti alle prestazioni Intelligent TurboWrite. A differenza del 960 EVO da 1 TB testato nella pagina precedente abbiamo osservato un terzo livello non pubblicizzato sul modello da 250 GB che riduce le prestazioni in scrittura sequenziale di un'altra tacca dopo aver scritto 45 GB di dati sull'unità.

Ci sono due aspetti in gioco. Abbiamo notato che le aziende hanno bisogno di nascondere le prestazioni native in scrittura TLC. Il singolo trasferimento di file più grande per gran parte degli utenti è un ISO Blu-Ray, e quei file misurano tra 40 e 50 GB. Samsung può mascherare il trasferimento di una ISO Blu-Ray, più o meno, ma solo se l'unità è abbastanza vuota. La dimensione dinamica del buffer SLC TurboWrite significa che gli algoritmi riducono il buffer quando l'unità è quasi piena. Con solo 250 GB di capacità totale non pensiamo che gli utenti archivieranno troppi file di grandi dimensioni su questo 960 EVO. Il buffer, però, si ridurrà più rapidamente rispetto ai modelli più capienti.

Prestazioni in lettura casuale

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Il 960 EVO da 250 GB è comunque un'unità di avvio molto scattante. Questo modello non tocca i 16.000 IOPS in lettura casuale raggiunti dal più capiente modello da 1 TB provato nella pagina precedente.

Prestazioni in scrittura casuale

 

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Nel corso di diverse generazioni di prodotti abbiamo visto i buffer SLC programmati evolvere da un espediente a un potente strumento di sistema che migliora l'esperienza utente. A questo punto gran parte delle aziende hanno una presa ferrea su come l'algoritmo dovrebbe lavorare, ma ci sono livelli differenti di successo. Il nuovo e migliorato Intelligent TurboWrite è ancora migliore, e la versione aggiornata supera la precedente aggiornata con l'850 EVO.

Carico misto, 80% sequenziale

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Entrambi i 960 EVO soffrono di prestazioni sequenziali miste ridotte. Con il modello più capiente abbiamo visto come le prestazioni contenute in un ambiente con dati misti impattino sulle prestazioni con i software reali. Ciò, insieme a prestazioni in scrittura sostenute ridotte, potrebbe impattare sulle possibilità di Samsung di portare il modello EVO meno capiente nel vostro PC.

Carico misto, 80% casuale

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Il test casuale misto colpisce nuovamente il 960 EVO da 250 GB. Tra QD2 e QD8 l'unità segue lo stesso percorso dell'Intel 600p. Non è il livello dove Samsung ha bisogno di essere con l'EVO da 250 GB. Il 600p è in realtà leggermente più veloce a QD4.

Stato di equilibrio sequenziale

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Il 960 EVO da 1 TB potrebbe interessare gli utenti che smanettano con l'editing video e fanno un alto numero di scritture per via del suo valore generale. La minore capacità di 250 GB aumenta la possibilità e la frequenza con cui gli utenti portano l'SSD in condizioni di stato di equilibrio. Le prestazioni sembrano basse durante questo test, ma i numeri sono in realtà decenti rispetto ai prodotti SATA.

Stato di equilibrio casuale

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Il Samsung 950 EVO dedica quattro dei cinque core ARM alla gestione della flash. Per anni abbiamo sentito tanto parlare della costanza delle prestazioni da alcune aziende e molto poco da altre. Sembra che il quadro sia cambiato. Ora gli SSD Intel hanno problemi a mantenere prestazioni costanti e Samsung garantisce la costanza migliore. Il grafico mostra solo due SSD NVMe 3D TLC, l'Intel 600p da 256 GB con la nuova memoria TLC NAND da 384 Gbit e il 960 EVO da 250 GB con memoria TLC da 128 Gbit. L'EVO non raggiunge prestazioni in stato di equilibrio casuali alte, ma è molto costante.

PCMark 8, prestazioni software reali

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Le ridotte prestazioni miste si riflettono sulle prestazioni reali del 960 EVO. Non crediamo che le basse prestazioni native della TLC influenzino i risultati di questo test. Il software in questa sezione non spinge una quantità di dati sufficiente alle unità per permetterle di passare il buffer SLC.

Bandwidth di archiviazione

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Il modello da 250 GB ha vita dura con molti altri prodotti NVMe da 256 GB sul mercato. Il MyDigitalSSD BPX guida la carica e offre 120+ MB/s di prestazioni in più rispetto al 960 EVO da 250 GB. Abbiamo discusso di come NVMe tolga le catene alla memoria flash rispetto al vecchio bus SATA che è stato progettato quando Abit vendeva ancora schede madre. La serie 960 EVO non seguirà lo stesso percorso di Abit, ma il modello con capacità inferiore potrebbe. Non pensiamo che Samsung si aspetti che venda molto.

PCMark 8, prestazioni con carichi avanzati

   
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Il Samsung 960 EVO da 250 GB ha tempi difficili nel superare l'Intel 600p da 256 GB durante i carichi pesanti. Avevamo riservato dure parole per il 600p, quindi per l'EVO della stessa classe di capacità non saremo più teneri. Il punto qui è capire cosa è andato storto e se Samsung può fare qualcosa per risolvere.

Durante i carichi moderati con molto tempo di idle, l'EVO da 256 GB recupera molto meglio rispetto al 600p.

Tempo di servizio totale

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I test sul tempo di servizio mostrano una latenza molto alta durante i carichi pesanti. L'850 EVO lavora sul bus SATA e non ha gli stessi problemi di latenza che affliggono il 960 EVO sotto carichi pesanti, il che è preoccupante. Nuovamente l'EVO da 250 GB recupera con il tempo di idle, quindi questa condizione non affliggerà la gran parte degli utenti. Le prestazioni però scenderanno quando l'unità è quasi piena e alcuni utenti lo noteranno.

Tempo di occupazione

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Il tempo di occupazione mostra che il 960 EVO da 250 GB non lavora così a lungo nel processo dei dati rispetto all'Intel 600p, ma c'è una grande divisione tra l'EVO e gli altri prodotti nel grafico. Questo è un territorio molto raro per un SSD Samsung.

Autonomia

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L'EVO da 250 GB soffre della stessa condizione che abbiamo scoperto con il modello EVO da 1 TB e il nuovo driver Samsung NVMe. Il driver aumenta le prestazioni ma allo stesso tempo ne risente l'autonomia del portatile di test. Al momento il 950 Pro da 256 GB con la prima generazione del driver NVMe è la migliore operazione se volete raggiungere l'autonomia più lunga. Il 950 Pro domina in questo ambito da quando abbiamo iniziato a testare su un Lenovo Y700-17 con l'ultima versione di MobileMark 2014. Gli utenti perderanno circa 40 minuti di autonomia passando al 960 EVO su questo notebook. I notebook pensati per un'autonomia elevata vedranno una differenza persino più ampia. Più capiente è la batteria, maggiore sarà il gap. Il nostro Lenovo Y700 è un notebook pensato per il gaming che fornisce prestazioni elevate. L'abbiamo scelto perché supporta sia NVMe che SATA.