Risultati: Tom's Hardware Storage Bench, continua

Una volta le soluzioni mSATA erano sinonimo di minore capacità e prestazioni inferiori. Con gli SSD 840 EVO Samsung vi permette di avere fino a 1 TB di capacità e prestazioni elevate. Ecco come si comportano le nuove soluzioni mSATA.

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a cura di Tom's Hardware

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Tempi di servizio

Oltre alla velocità media riportata nella pagina precedente, ci sono persino più informazioni che possiamo collezionare dal nostro Storage Bench. Ad esempio, i tempi medi di servizio mostrano che la reattività è simile a un'operazione di I/O media durante la traccia.

Sarebbe difficile mettere in un grafico più di 10 milioni di operazioni di I/O, quindi osservare il tempo medio per servire operazioni di I/O ha senso. Per un'idea più sfumata di ciò che traspira durante la traccia, mettiamo i tempi di servizio medi per le letture contro le scritture. In questo modo, le soluzioni con una migliore latenza si presentano più vicine all'origine; numeri più bassi sono migliori.

La latenza in scrittura è semplicemente il tempo totale che richiede un'operazione di input o output per essere emessa dal sistema operativo, viaggiare al sottosistema di archiviazione, impegnare per il dispositivo di archiviazione, e far riconoscere all'unità l'operazione. La latenza in lettura è simile. Il sistema operativo richiede alla soluzione di archiviazione i dati archiviati in determinate posizioni, l'SSD legge quell'informazione e poi la invia all'host. I computer moderni sono veloci e gli SSD sono scattanti, ma c'è ancora un ammontare rilevante di latenza coinvolta in una transazione.

Gli SSD 840 EVO si comportano bene, nonostante l'interfaccia. Ancora una volta il form factor da 2,5" è in rosso, mentre i modelli mSATA sono in blu.

Nonostante un leggero incremento della latenza in lettura, l'SSD 840 EVO mSATA da 120 GB le dà di santa ragione all'equivalente da 2,5" sotto il profilo delle latenze in scrittura. Entrambi sono decisamente superiori all'M500 di Crucial da 120 GB. Il modello da 250 GB mostra lo stesso comportamento, mentre gli SSD mSATA più capienti finiscono appena dietro le controparti da 2,5". Ancora una volta sospettiamo che ciò sia dovuto all'integrazione di 32 e 64 die in quattro package. Gli SSD 840 EVO da 2,5" usano una configurazione differente. È difficile identificare il problema chiaramente, però.

Possiamo esaminare i risultati più da vicino analizzando i tempi di servizio medi in lettura. Come già sappiamo, i due SSD 840 EVO mSATA meno capienti sono vicini alle analoghe soluzioni da 2,5", mentre i due modelli mSATA più capienti finiscono dietro agli SSD SATA ad alta capacità.

I tempi di servizio medi in scrittura sono eccellenti considerando quanto è necessario per programmare la NAND flash TLC. Con l'avanzamento del processo produttivo, la NAND diventa più incline a errori, e richiede più tempo per la cancellazione e la riprogrammazione. Tale fattore però impallidisce in confronto al dazio da pagare imposto dallo stipare tre bit in una cella. Che gli SSD 840 EVO producano tempi di servizio medi inferiori rispetto ad alcuni SSD desktop di fascia alta è però più che impressionante.

Il drive di Samsung da 120 GB non è esattamente il migliore. Usa però solo otto die, quindi è ancora abbastanza impressionante. In confronto l'M500 da 120 GB di Crucial si comporta peggio e questo perché ha memoria MLC con due bit per cella. Senza dubbio, parte del deficit prestazionale può essere riconducibile all'approccio più conservativo all'archiviazione che usa uno schema di parità, facilitando il ripristino che dovrebbe essere parte del fallimento di un die NAND.