Il mercato della memoria NAND flash sta attraversando una fase di rialzo dei prezzi senza precedenti, con Samsung che avrebbe incrementato i listini dei propri chip di memoria individuale fino al 60% da settembre secondo quanto riportato da Reuters. Si tratta di un trend che si aggiunge all'esplosione dei costi delle memorie DRAM per desktop, già schizzate del 170% su base annua, e che rischia di impattare significativamente sui prezzi finali di smartphone, laptop, SSD NVMe e qualsiasi dispositivo consumer che integri storage allo stato solido.
La causa principale di questa escalation non risiede tanto nella domanda consumer tradizionale, quanto nell'espansione accelerata dell'infrastruttura AI. I data center focalizzati sull'intelligenza artificiale stanno assorbendo quantità enormi di memoria ad alta velocità e capacità, necessaria per alimentare i processi di training e inference dei modelli di machine learning. Questa pressione dal lato enterprise sta sottraendo capacità produttiva al mercato consumer, creando un effetto domino sui prezzi che coinvolge l'intera supply chain tecnologica.
La strategia dei produttori di memoria, Samsung in testa, è sorprendentemente conservativa nonostante la domanda elevata. Le fab non stanno aumentando la produzione, temendo che la bolla della domanda legata all'AI possa sgonfiarsi improvvisamente, lasciandoli con eccesso di capacità produttiva e conseguente crollo dei margini. Questo approccio cauto rappresenta una lezione appresa dalle precedenti crisi cicliche del settore memoria, notoriamente volatile e soggetto a rapidi cambiamenti tra surplus e carenza di offerta.
Per i consumatori europei, le implicazioni sono immediate e tangibili. Gli SSD NVMe PCIe 4.0 e 5.0 hanno già visto un progressivo irrigidimento dei prezzi nelle ultime settimane, con i tagli di capacità più richiesti come i 1TB e 2TB che hanno perso competitività rispetto ai mesi precedenti. Anche gli smartphone di fascia media e alta, che montano storage UFS 3.1 o superiore basato su NAND flash, potrebbero vedere un aumento dei listini nei prossimi trimestri se il trend persiste.
Il settore DRAM sta vivendo una dinamica parallela ancora più marcata. Le memorie DDR4 e DDR5 per desktop e laptop hanno registrato incrementi del 170% anno su anno, rendendo particolarmente onerosi gli upgrade per i builder di PC e i professionisti che necessitano di configurazioni con 32GB o 64GB di RAM. I moduli ad alte prestazioni con profili XMP 3.0 o EXPO per piattaforme AMD sono tra i più colpiti, con prezzi che hanno raggiunto livelli non visti dal picco pandemico del 2021.
La situazione attuale ricorda il ciclo di shortage del 2017-2018, quando la transizione verso i data center cloud aveva creato una stretta improvvisa sull'offerta di memoria. Tuttavia, la differenza sostanziale oggi è rappresentata dall'intensità e dalla durata prevista della domanda AI: mentre il cloud computing si stabilizzò relativamente in fretta, il deployment di infrastrutture per large language model e neural network sembra destinato a espandersi per almeno tutto il 2025, alimentato da investimenti miliardari di hyperscaler come Microsoft, Google e Amazon.
Sul fronte produttivo, la capacità litografica per i nodi più avanzati di NAND flash (come i 232-layer 3D NAND di ultima generazione) rimane concentrata nelle mani di pochi player globali: Samsung, SK Hynix, Micron e Kioxia controllano oltre il 90% del mercato. Questa oligopolistica struttura amplifica l'effetto delle decisioni strategiche di ciascun produttore, che può influenzare significativamente prezzi e disponibilità con variazioni anche minime dei volumi produttivi. Le dinamiche geopolitiche, con le restrizioni USA sull'export di tecnologie avanzate verso la Cina, complicano ulteriormente il quadro limitando le alternative produttive.