Schiller: Apple sa prendere decisioni, gli altri hanno paura

Il dirigente marketing di Apple parla dello stato del Mac. Secondo lui Apple in questi anni non ha avuto problemi a prendere decisioni difficili, mentre le altre aziende non hanno mostrato altrettanto coraggio. Anche per questo i lettori ottici sono spariti dai nuovi iMac.

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a cura di Manolo De Agostini

Apple prende decisioni che gli altri hanno paura di compiere. In questa frase di Phil Schiller, gran capo del marketing della casa di Cupertino, si può riassumere l'intervista concessa al giornalista Harry McCracken del magazine Time. Schiller questa volta non ha parlato di iPad o iPhone (Apple giustifica i 329 euro dell'iPad mini), bensì del Mac, quello che per anni è stato il vero motore dell'azienda.

L'ultima trimestrale ha sancito che il 70% del fatturato di Apple deriva dalla vendita di iPad e iPhone, ma la casa di Cupertino il 23 ottobre ha rinnovato anche il portfolio dei computer, cercando di mantenere più a lungo possibile quella controtendenza che la vede crescere costantemente mentre il mercato PC è in difficoltà. Tutto questo contando che l'azienda ha spesso preso decisioni non in linea con il resto del mercato, dall'uso di una scocca unibody sempre meno accessibile, al progressivo addio ai lettori ottici (pronosticata da Jobs nel 2010). Mercato che poi, visto il successo di Apple, ha iniziato a rincorrerla prendendo le stesse decisioni.

"Questo è quello che Apple è sempre stata, e che è il Mac è stato dal primo Mac e il primo iMac", ha dichiarato Schiller. "È sempre stata una questione di fare il miglior Mac possibile. Tra i numerosi vantaggi troviamo la facilità d'uso e la convenienza, affiancate a grandi caratteristiche. L'elevato livello di integrazione è solo un aspetto dell'offrire tutto questo".

Nell'intervista Schiller ha sottolineato come Apple stia cercando "smarcarsi" da tecnologie del passato. I nuovi iMac sono i primi a non avere il lettore ottico di default (altrettanto i nuovi Mac mini) e l'azienda sta cercando di dipendere sempre meno dagli hard disk optando per una soluzione "ibrida" grazie alla tecnologia Fusion Drive. "Queste vecchie tecnologie ci frenano. Sono ancore che ci impediscono di andare nella direzione in cui vogliamo. Abbiamo visto che alcune cose hanno esaurito la loro utilità. I nostri concorrenti hanno paura di rimuoverle. Cerchiamo di trovare le migliori soluzioni - i nostri clienti ci hanno dato un sacco di fiducia", ha affermato il dirigente.

L'addio al lettore ottico è nato "da un pensiero simile a quello fatto con i portatili. In generale, è una buona idea rimuovere questi dispositivi dai nostri computer e altri dispositivi. Hanno dei problemi costituiti dalla loro natura – sono meccanici e talvolta si rompono, usano energia e sono grandi. Siamo in grado di creare prodotti più piccoli, più leggeri e che consumano meno energia".

Schiller ha poi affermato che il digitale sta prendendo sempre più piede nella distribuzione di software. "Il Blu-ray è arrivato con problemi non legati alla qualità reale dei film, ma con aspetti che l'hanno resa una tecnologia complessa e non così eccezionale. Perciò per una marea di ragioni, ha senso sbarazzarsi dei lettori ottici in PC desktop e notebook".

Apple ha chiaramente tutto l'interesse a spingere iTunes e i supporti fisici mal si conciliano con questa strategia. E che ne è dei prezzi dei prodotti? Apple farà mai un PC desktop sotto i mille euro? "Il nostro approccio è sempre stato quello di realizzare prodotti di cui siamo orgogliosi e che usiamo noi stessi. Non avremmo realizzato qualcosa di economico o di bassa qualità. Quando l'economia si trova in un periodo difficile, alle persone importa molto delle cose per cui spendono i loro soldi. I clienti hanno capito che i prodotti Apple non hanno un prezzo alto - hanno prezzo pari al valore di ciò che inseriamo al loro interno", ha sentenziato il dirigente.

"Qualcosa che è avvenuto nell'industria…e questo ha reso questo l'argomento privo di significato. C'erano prodotti in via di sviluppo chiamati netbook. Le persone dicevano fossero il futuro. Li abbiamo rifiutati perché pensavamo fossero scadenti. Se il mercato avesse deciso d'imboccare quella strada, non avevamo intenzione di seguirlo. L'iPad è diventata la nostra risposta ai computer da 500 dollari. Il tempo ci ha dato ragione su questo punto. E ora 100 milioni di persone sono d'accordo nel dire che l'iPad è un grande computer". Parole che certamente faranno discutere i puristi dell'hardware nel senso più stretto, che da sempre ricusano i tablet, relegandoli a giocattoli senza significato.

Fortunatamente Schiller non ha voluto aggiungere ulteriore carne al fuoco, infatti si è infine tenuto alla larga dal dare un parere su Windows 8. "Pensiamo soprattutto a quello che stiamo facendo, non a quello che fanno gli altri", ha dichiarato il dirigente vedendosi crescere il naso in stile Pinocchio.