SSD e RAM con ReRAM nel 2013, NAND Flash da pensionare

Elpida ha realizzato un prototipo di ReRAM e si prepara alla produzione in volumi per il 2013. L'azienda giapponese è convinta del futuro di questa soluzione e nonostante i guai finanziari guarda avanti. Tanto che potrebbe allearsi o addirittura fondersi con Micron e Nanya Technology.

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a cura di Manolo De Agostini

Elpida, insieme all'istituzione giapponese pubblica NEDO, ha sviluppato una ReRAM sperimentale con una capacità di 64 Mbit e processo produttivo a 50 nanometri. Si tratta di un tipo di memoria che potrebbe cambiare il volto di SSD e RAM, grazie a proprietà particolari di entrambi i mondi.

L'azienda compie quindi un primo passo avanti verso la commercializzazione della memoria resistiva, basata sul memristore, il quarto elemento fondamentale di un circuito elettronico dapprima solo teorizzato (da Leon Chua dell'Università di Berkeley nel 1971) e poi dimostrato dagli HP Labs nel 2008.

Elpida ha intenzione di portare sul mercato le prime ReRAM con capacità di un gigabit nel 2013, usando il processo produttivo a 30 nanometri e avvalendosi della collaborazione di Sharp. I chip offriranno una velocità in scrittura di 10 nanosecondi, simile a quella della DRAM attuale, ma diversamente da questa si tratterà di una soluzione "non volatile". Con questo termine si indica una memoria che non perde i dati in assenza di energia.

La ReRAM dovrebbe garantire una durata di circa un milione di cicli di scrittura, più di 10 volte quelli offerti dalle NAND Flash, e sarà "bit addressable", cioè si potrà agire a livello di bit, laddove le NAND richiedono di riscrivere un blocco intero anche per cambiamenti minimi.

Al momento non è chiaro quale prezzo e applicazione avranno le ReRAM al debutto. La certezza è che Elpida si scontrerà con la sudcoreana Hynix, che dovrebbe offrire una soluzione simile nello stesso periodo.

Elpida (che non versa in buone condizioni finanziarie) potrebbe presto fondersi con Micron Technology e Nanya Technology, dando vita a un colosso non indifferente nel settore delle memorie. Secondo indiscrezioni le trattative sono già ben avviate, ma alla finestra ci sarebbe anche Toshiba - che permetterebbe all'azienda di rimanere interamente legata al Giappone.

Nel settore a farla da padrone è Samsung, l'unica che riesce ad avere utili grazie all'efficienza delle proprie fabbriche. Perciò gli altri attori del mercato sono costretti a trovare soluzioni alternative, e la fusione potrebbe essere la risposta giusta, anche se le parti in causa non confermano e chissà, alla fine potrebbe nascere solo un accordo di collaborazione proprio per lo sviluppo delle ReRAM.