Drive flash per l'uso aziendale

Recensione - Test di un sistema basato su cinque SSD in RAID 0.

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a cura di Tom's Hardware

Drive flash per l'uso aziendale

Gli SSD non sono interessanti solo per gli utenti PC più appassionati e per quelli più attenti alle prestazioni, ma anche – forse soprattutto – per i contesti aziendali. In ogni caso, gli SSD offrono diversi vantaggi anche per chi come le aziende non vede nella velocità di trasferimento dati un elemento determinante; vi si aggiungono la mancanza di parti in movimento, quindi un tempo d'accesso più basso e temperature operative più contenute. Ma l'aspetto più rilevante, soprattutto per quanto riguarda i server, è certamente l'altissimo numero di operazioni I/O, rispetto al quale tutti gli hard disk tradizionali restano nella polvere.

Samsung's MZ3S9100 is a 3.5“ model. It is the drive with the large aluminum casing shown in the photo.

Anche i difetti degli SSD sono facili da elencare: il primo è l'alto costo per gigabyte, ma c'è anche una longevità relativamente limitata, in termini di cicli di scrittura possibili. Quest'ultimo non è un problema molto significativo, considerando anche che nemmeno gli hard disk ne sono immuni, e che i più recenti prodotti flash di fascia alta hanno un'aspettativa di vita comparabile con quella degli hard drive di classe enterprise.

Allora in quali condizioni un'azienda dovrebbe investire in dispositivi SSD? Cerchiamo di dare una risposta a questa domanda nelle prossime pagine, da due diversi punti di vista. Prima cercheremo di far luce su scenari dove gli SSD rappresentano un valido investimento alternativo agli hard disk tradizionali. E naturalmente prenderemo in considerazione il variare delle prestazioni, e del ritorno dell'investimento, con sistemi RAID.

Non ci soffermeremo però sul fatto che un RAID SSD batte praticamente sempre un RAID HDD in termini di prestazioni, perché questo argomento è stato affrontato sia da noi sia da altri in passato. C'interessa piuttosto sottolineare come un sistema RAID non serva solo ad aumentare la capacità, ma anche a migliorare le prestazioni I/O, in proporzione al numero di drive usati.