Tilera sforna CPU a 16 e 36 core, è sfida aperta sul cloud

Tilera ha annunciato di essere pronta con le soluzioni a 16 e 36 core TILE Gx-3000 e Gx-8000, indirizzate a particolari ambiti, tra cui server cloud ed equipaggiamenti di rete. L'azienda sfida tutti, da ARM a Intel, a fare meglio in un particolare settore di mercato che in futuro diverrà determinante.

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a cura di Manolo De Agostini

Tilera ha annunciato la produzione in volumi, con processo produttivo a 40 nanometri, della terza generazione di processori RISC TILE Gx, indirizzata ad applicazioni di cloud computing. In particolare si parla di applicazioni web a bassa latenza ed elevato throughput, come i framework per il data mining Hadoop, NoSQL e i database in-memory (IMDB).

L'azienda destinerà i chip Gx-3000 proprio al mondo server, le soluzioni Gx 5000 a compiti multimediali e le Gx8000 per equipaggiamenti di rete. Secondo Tilera ci sono già ottanta aziende impegnate al progetto e 20 accordi stipulati. Tra le aziende note si contano Mercury Computer e Harmonic.

Core Tilera Gx

Tilera adotta dei core RISC a 64 bit pensati per gestire il carico di lavoro su infrastruttura Linux. I core all'interno del chip sono connessi tramite una rete mesh che fa apparire il tutto come un unico processore multi-thread. Questi processori supportano l'indirizzamento fisico della memoria a 40 bit, perciò possono gestire 1 TB di memoria, hanno un controller di memoria DDR3 integrato e un'unità di virtual networking. Le varianti della serie Gx8000 sono dotate anche di unità per l'accelerazione della codifica.

Ogni core ha una ALU a 64 bit three-issue con sistema di memoria virtuale avanzato, 32 kilobyte (kB) di I-cache L1, 32 kB di D-cache L1 e 256 kB di cache L2. I chip Tilera Gx supportano il kernel Linux 2.6.36 e CentOS. Tra i linguaggi compatibili troviamo C e C++, Java, PHP, Perl e Python, implementati attraverso un compilatore GCC integrato.

In passato Tilera ha dichiarato che queste CPU - in determinati ambiti - offrono un rapporto prestazioni per watt dieci volte migliore delle soluzioni Intel Sandy Bridge e portano una riduzione nei costi totali - acquisto, gestione, etc - del 50%. "La ragione per cui possiamo scontrarci con l'architettura Sandy Bridge è che la gamma Intel è progettata per applicazioni general-purpose. Noi ci rivolgiamo a un'applicazione molto specifica con throughput elevato. Se confrontiamo i nostri chip con Sandy Bridge nelle applicazioni enterprise standard, non ne usciamo bene". Ovviamente i rivali di mercato di questa soluzione non sono solo i processori x86, ma anche tutte le soluzioni ARM che stanno nascendo e prenderanno piede in futuro.

Tilera prevede che i propri chip saranno usati anche a supporto di sistemi esistenti, perciò ha realizzato una scheda dedicata da collegare allo slot PCI-Express 1.0 o 2.0, dotata di un processore Gx8036 a 36 core con frequenza di 1.2 GHz, due slot di memoria DDR3 SODIMM che possono supportare da 1 a 4 GB di memoria ciascuno e nella parte posteriore un insieme di quattro porte esterne SFP/SFP+, USB 2.0 e interfaccia SATA.

Al momento sono disponibili solo i modelli da 16 e 36 core (di differenti famiglie), mentre le varianti da 64 e 100 core saranno realizzate entro l'anno e vendute nella prima parte del 2013. La roadmap di Tilera per l'anno prossimo contempla già Stratton, un chip che avrà 200 core e sarà prodotto a 28 nanometri.