Usabilità

Il Satellite L50 è un notebook da 700 euro circa con schermo Full HD da 15,6 pollici indicato per l'intrattenimento domestico. Se siete disposti a scendere a compromessi potete anche giocarci.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

voto3

Qualità costruttiva

Analogamente alla maggior parte dei notebook di questa fascia di prezzo, anche per il Satellite L50-B-166 Toshiba ha fatto un ampio impiego di materiali plastici in tutte le parti del rivestimento. Il coperchio è soggetto a torsioni e cede facilmente sotto alla pressione delle mani, cosa che non accade con la base, che offre un piano d'appoggio della tastiera resistente alle vibrazioni, e un poggiapolsi solido. Il fondo della base ha lo stesso problema del coperchio, nonostante sia privo di sportelli.

Complessivamente la qualità delle plastiche è simile a quella dei Pavilion di HP, mentre Asus in genere ha uno standard un po' più alto.

Le scelte di design del Satellite sono anche l'occasione per ricordare che in assenza di sportelli non si può intervenire per espandere o modificare la configurazione, salvo operazioni consigliabili agli addetti ai lavori o agli utenti molto esperti. Ecco il motivo per il quale chi vuole la possibilità di potenziare il notebook, una volta scaduta la garanzia, dovrebbe controllare l'accessibilità ai componenti interni prima di acquistare un prodotto. Non è un caso che ci siano notebook in commercio, come la maggior parte delle gaming machine e dei sistemi professionali, con uno o più sportelli sul fondo per accedere a RAM, disco fisso e CPU.

voto4

Tastiera e touchpad

Nonostante l'esigenza di fare economia, Toshiba ha installato una delle tastiere migliori in circolazione per un prodotto di questa categoria. Lo spazio disponibile è stato sfruttato in gran parte della larghezza, quindi troviamo il tastierino numerico a destra e un po' di spazio a disposizione attorno alle frecce direzionali per trovarle durante la digitazione alla cieca. I tasti sono larghi 16 millimetri e separati da uno spazio di 4 millimetri: anche chi ha le dita grosse difficilmente incapperà in doppie battiture. 

Sia Asus sia HP propongono tastiere compatte senza separazione rispetto al tastierino e senza spazio attorno alle frecce direzionali, che nel caso di HP non hanno nemmeno una disposizione standard. 

Il touchpad è buono, con un'area sensibile di 10,6 x 6,7 centimetri priva di tasti di selezione: per ottenerne le funzioni basta premere il rettangolo sensibile in corrispondenza degli angoli in basso. La mancanza dei pulsanti non è la soluzione che troviamo più congegnale, ma ormai è una moda che più o meno tutti seguono.

L'unico dettaglio da segnalare è che la plastica lucida sul poggiapolsi e quella opaca all'altezza delle cerniere sono sporchevoli: impronte e sporcizia lasciano il segno.

voto4

Connettività

Una delle mode del momento che apprezziamo è la ricerca nella progettazione di basi sottili: quella del Satellite ha uno spessore di 2,3 centimetri coperchio incluso, che è una via di mezzo fra l'Envy (2,9 centimetri) e gli altri due concorrenti (2,1 cm per il VivoBook e 2,2 cm per il Pavilion). 

 
 
 

Il vantaggio è che nonostante le dimensioni generose, il prodotto resta relativamente maneggevole e leggero. Lo svantaggio è che lo spazio a disposizione per le connessioni è risicato. Rispetto ai due Pavilion il Satellite (come il VivoBook) offre l'uscita video VGA. L'Envy resta il migliore quanto alla presenza di conenttori USB 3.0: sono 4, invece del mix USB 2/USB 3 degli altri. 

Da notare poi che il Satellite è il prodotto con la migliore connettività Wi-Fi, perché il chip integrato supporta gli standard ac/a/b/g/n, contro i soli b/g/n dei concorrenti. Anche Bluetooth è in versione Low Energy

voto5

Schermo

Il Satellite L50 che abbiamo ricevuto in prova aveva in dotazione uno schermo da 15,6 pollici con risoluzione Full HD: è il maggior vantaggio di questo notebook rispetto ai concorrenti che abbiamo preso in esame, fatta eccezione per l'Envy che ha una dotazione analoga.

L'unico aspetto che non condividiamo è il trattamento lucido, che non ha giustificazione dato che non è touchscreen (l'Envy è l'unico del gruppo ad avere questa caratteristica).

Per il resto questo schermo è molto buono: la luminosità è di 300 candele al metro quadro, superiore alla media della categoria. Fra i prodotti che abbiamo scelto per il confronto ha fatto di meglio solo l'HP Envy Touchsmart 15.

 

L'analisi statica dello schermo mette in evidenza un prodotto molto valido. I requisiti minimi dello standard sRGB vengono superati in quasi tutti i comparti, e i valori di Gamma e DeltaE Medio sono molto vicini a quelli standard, il che indica che non ci saranno difetti nella visualizzazione delle immagini. 

Considerato che stiamo parlando di un prodotto da 700 euro, questo schermo è un lusso che capita raramente, e solo per questo chi ha un budget su questa cifra e cerca l'opzione migliore dovrebbe prenderlo in considerazione.