Ubuntu va a nozze con Qt, obiettivo espansione

La distro Linux Ubuntu aprirà le porte ad applicazioni sviluppate con strumenti Qt. L'obiettivo di Canonical è quello di portare Ubuntu su più dispositivi possibili grazie alla natura cross-platform del framework Qt.

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a cura di Manolo De Agostini

Ubuntu offrirà un supporto migliore agli strumenti Qt. L'installazione della distro Linux sarà così possibile su una gamma di prodotti più estesa. Qt è un framework per interfacce utente che lavora su Windows, Linux e Mac e consente di scrivere una singola applicazione capace di funzionare su sistemi desktop, mobile ed embedded. Qt dovrebbe consentire a Canonical di rendere Ubuntu una piattaforma più appetibile agli sviluppatori, accelerando lo sviluppo di applicazioni di terze parti.  Ad annunciarlo è stato Mark Shuttleworth, con un post sul proprio blog.

"Canonical sta guidando lo sviluppo di dconf bindings per Qt, così sarà possibile scrivere applicazioni Qt che usano le medesime impostazioni framework delle altre soluzioni in Ubuntu", ha scritto il boss di Canonical. Per questo l'azienda sta lavorando con l'esperto di dconf - un sistema di configurazione a basso livello - Ryan Lortie. Il frutto di questo lavoro si vedrà con la versione successiva a Natty Narwhal, atteso ad aprile.

"Siamo fiduciosi del fatto che il risultato sarà naturale per gli sviluppatori Qt e offrirà una completa espressione della semantica e dello stile di dconf", ha scritto Shuttleworth. Le Librerie Qt saranno inserite nei futuri CD di Ubuntu. "Valuteremo le applicazioni sviluppate con Qt per l'integrazione sul CD e nell'installazione classica di Ubuntu". L'obiettivo di Shuttleworth è quello di portare Ubuntu su un maggior numero di dispositivi embedded, come i sistemi per automobili. Il boss di Canonical ha dichiarato che "la decisione di essere più aperti verso Qt non è una critica verso GNOME, ma una celebrazione della diversità e della complessità del software libero".

C'è chi però fa notare come GNOME sia già stato estromesso da interfaccia standard in Natty Narwhal, dopo sei anni di presenza in Ubuntu (Ubuntu scarta GNOME Shell, il futuro è Unity). Non si tratta di una critica come dice Shuttleworth , ma l'avvicinamento ad altre soluzioni non è certamente rassicurante per GNOME.