Un altro contrabbandiere arrestato, aveva 306 CPU fissate addosso

Dogana cinese ferma contrabbandieri con 400 SSD e 306 CPU nascoste. Tentano di evadere le tasse vendendo in Cina prodotti importati a prezzi inferiori. Fenomeno diffuso con potenziali guadagni milionari.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Appena pochi giorni dopo aver fermato un uomo con oltre 400 SSD addosso, la dogana cinese ne ha trovato un altro, stavolta con 306 CPU, sempre fissate al corpo come una (più o meno) cintura. Il criminale è stato fermato al porto di Qingmao mentre cercava di passare da Macao alla Cina continentale.

Secondo il quotidiano cinese People's Daily, il contrabbandiere si è fatto notare perché "camminava con una postura anomala" - cosa del tutto comprensibile visto che aveva addosso circa 15 Kg di preziosi processori (senza contare l’imballaggio).

Il tentativo di far passare la merce dal passaggio “nulla da dichiarare” si spiega con il fatto che Hong Kong e Macao sono zone franche senza IVA, quindi si può guadagnare qualcosa rivendono i prodotti in Cina a un prezzo inferiore a quello di mercato, ma comunque superiore a quello di acquisto. Il meccanismo è simile a quanto vediamo nei dintorni di zone franche Italiane come Livigno o lungo la frontiera con la Svizzera, anche se i possibili guadagni sono piccoli e forse non vale la pena di rischiare un arresto.

Il fatto che si siano stati due arresti in pochi giorni, e che in entrambi i casi si tratti di prodotti del settore tech, invece lascia intendere che il fenomeno è particolarmente diffuso. Nell’ipotesi che per ogni fermato ci siano diverse decine di corrieri che riescono a passare, infatti, stiamo parlando di un giro d’affari da diversi milioni di dollari.