Microsoft, come altri colossi dell'hi-tech, è impegnata da tempo nella creazione del computer quantistico. A differenza di altre aziende, la casa di Redmond ha scelto un approccio diverso per l'hardware quantistico: intende manipolare una particella subatomica chiamata fermione di Majorana, della quale non c'è alcuna prova sperimentale.
La casa di Redmond ritiene infatti che una volta comprovata l'esistenza del fermione, riuscirà a ottenere qubit più affidabili e stabili delle soluzioni concorrenti, ottenendo un vantaggio competitivo non indifferente. Microsoft però non sta sviluppando "semplicemente" un nuovo tipo di computer, ma anche ciò che vi ruota attorno, dal linguaggio di programmazione al software.
Se infatti i computer quantistici sono potenzialmente in grado di svolgere in pochi secondi calcoli che su un computer tradizionale richiederebbero anni, per sfruttarli sono necessari gli strumenti giusti.
Nelle scorse ore, alla conferenza Ignite 2017 di Orlando, Microsoft ha annunciato un nuovo linguaggio di programmazione ottimizzato per sfruttare computer quantistici scalabili, profondamente integrato in Visual Studio.
La casa di Redmond metterà a disposizione degli sviluppatori - gratis entro fine anno - strumenti di debug, supporti (librerie, tutorial) e simulatori che si potranno eseguire localmente o su Microsoft Azure. L'approccio è simile a quello di IBM, che ha già reso disponibile alla comunità scientifica il suo computer quantistico basato su 5 qubit tramite il cloud.
In poche parole Microsoft vuole arrivare prima di tutti al controllo della tecnologia, come ha fatto (o quasi) nel mondo dei PC con DOS prima e Windows poi. E anche se il computer quantistico è molto lontano dal divenire realtà, è proprio in questi momenti preliminari che si determina chi avrà una posizione di vantaggio.
Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha spiegato durante la conferenza che il quantum computing è una delle tre tecnologie cruciali per il futuro di Microsoft. Le altre due sono l'intelligenza artificiale e la realtà aumentata. Per questo a Redmond sono intenzionati a rifare quanto fatto alla fondazione dell'azienda: sfruttare il software, l'ecosistema, per ottenere una posizione dominante su un mercato ancora vergine.
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