Mentre l'attenzione mediatica si concentra spesso sulle capacità sempre più avanzate dei modelli linguistici, Meta, guidata da Mark Zuckerberg, ha deciso di cambiare radicalmente approccio, abbandonando il tentativo di competere direttamente con ChatGPT per abbracciare una visione completamente diversa del futuro dell'AI.
La strategia dell'intrattenimento personalizzato
Nel suo recente manifesto sulla "superintelligenza personale", Zuckerberg ha delineato una direzione che segna una netta rottura rispetto al passato. Dopo aver spinto per un anno intero l'assistente Meta AI su ogni superficie digitale della sua galassia di app, senza riuscire a intaccare la crescita di ChatGPT, il fondatore di Meta ha deciso di giocare sul terreno che conosce meglio: la cattura dell'attenzione.
La filosofia che emerge dalle dichiarazioni interne di Meta è chiara. Come ha spiegato Chris Cox, Chief Product Officer dell'azienda, durante una riunione aziendale del mese scorso: "Dobbiamo differenziarci non concentrandoci ossessivamente sulla produttività, come fanno Anthropic, OpenAI e Google. Noi punteremo sull'intrattenimento, sulla connessione tra amici, su come le persone vivono le loro vite, su tutte quelle cose in cui eccelliamo in modo unico".
Il tempo libero come nuovo campo di battaglia
L'intuizione di Zuckerberg si basa su un'analisi delle tendenze future che potrebbe risultare profondamente rivoluzionaria. Se gli strumenti di produttività basati sull'AI continueranno a evolversi, liberando tempo dalle attività lavorative, nascerà inevitabilmente la necessità di riempire questi spazi con contenuti ed esperienze coinvolgenti. È qui che Meta intende posizionarsi, sfruttando la sua storica capacità di massimizzare l'engagement e monetizzarlo meglio di chiunque altro.
Questa strategia, pur sollevando questioni etiche non trascurabili, gioca decisamente a favore delle competenze consolidate di Meta. L'azienda sta già lavorando per utilizzare l'intelligenza artificiale per rendere le sue app più coinvolgenti attraverso pubblicità ultra-personalizzate, la creazione di Reels migliori o generati completamente da zero, e l'incoraggiamento di interazioni con personalità AI.
La corsa ai talenti e le strategie di acquisizione
Non è un caso che il termine "superintelligenza personale" sia stato coniato originariamente da Noam Shazeer, co-fondatore di Character.AI, che aveva discusso di un possibile ingresso in Meta prima di tornare in Google lo scorso anno. La battaglia per i talenti nell'AI ha raggiunto livelli mai visti prima, con Zuckerberg che sta facendo offerte astronomiche per attrarre i migliori ricercatori del settore.
Tuttavia, secondo fonti interne, queste offerte sono più complesse di quanto riportato dai media. Sono strutturate come compensi dirigenziali con obiettivi di performance specifici, pagate attraverso stock unit legati alle prestazioni piuttosto che le tradizionali restricted stock unit. Inoltre, prevedono clausole di clawback che permettono di recuperare denaro, inclusi i sostanziosi bonus di ingaggio, in caso di abbandono anticipato.
L'evoluzione del design nell'era dell'AI
Parallelamente, altre aziende stanno ridefinendo il loro ruolo nell'ecosistema tecnologico. Figma, che ha appena debuttato in borsa con grande successo, rappresenta un esempio interessante di come le piattaforme collaborative possano adattarsi all'era dell'intelligenza artificiale. Come ha spiegato il CPO Yuhki Yamashita: "Quando penso al futuro, penso a dove si svolgerà l'attività di maggior valore. Per me, tutto ruota attorno all'allineamento del team su quello che si sta costruendo".
La visione di Figma è che il design collaborativo rimarrà cruciale anche in un mondo dominato da strumenti di "vibe design" automatizzati. Tuttavia, l'azienda si sta preparando a possibili acquisizioni per rimanere competitiva, sfruttando le connessioni del CEO Dylan Field nel mondo delle startup AI.
Segnali dal mercato
I movimenti strategici delle ultime settimane confermano questa fase di riassestamento. TikTok ha spostato Adam Presser, responsabile delle operazioni e della sicurezza, a dirigere l'entità USDS creata con Oracle per gestire i dati americani, in vista di possibili accordi con l'amministrazione Trump. Spotify, dal canto suo, ha visto partire il suo responsabile pubblicità Lee Brown verso DoorDash, proprio mentre il chief business officer Alex Norstrom ammetteva agli investitori la necessità di "vedere più progressi nel settore degli annunci".
Quello che emerge da questo scenario è un'industria in rapida evoluzione, dove le strategie consolidate vengono messe in discussione e dove il successo dipenderà sempre più dalla capacità di anticipare non solo le esigenze tecnologiche, ma anche i comportamenti umani in un mondo sempre più mediato dall'intelligenza artificiale.