Un dente di mammut lanoso conservato nel permafrost siberiano per oltre un milione di anni ha rivelato tracce di DNA microbico antichissimo, appartenente a batteri che convivevano con questi giganti del Pleistocene. Un team internazionale del Centre for Palaeogenetics di Stoccolma ha analizzato 483 esemplari di mammut, 440 dei quali sequenziati per la prima volta, distinguendo i microbi originari da quelli comparsi dopo la morte. Tra i sei gruppi individuati figurano parenti stretti di Actinobacillus, Pasteurella, Streptococcus ed Erysipelothrix, alcuni potenzialmente dannosi per la salute degli animali.
Quando i batteri raccontano storie di malattia
Particolarmente significativa la scoperta di un batterio del genere Pasteurella, geneticamente simile a un patogeno che oggi provoca epidemie letali negli elefanti africani. La vicinanza genetica tra mammut ed elefanti moderni rafforza l’ipotesi che queste infezioni possano aver colpito anche i pachidermi preistorici. Lo studio ha inoltre ricostruito il genoma parziale di Erysipelothrix da un mammut della steppa di 1,1 milioni di anni fa: il DNA microbico associato a un ospite più antico mai recuperato.
Secondo Tom van der Valk, autore senior della ricerca pubblicata su Cell, inseguire l’evoluzione microbica su scale temporali così ampie è una sfida metodologica enorme, aggravata dal degrado del DNA e dai pochi dati comparativi disponibili. Eppure i risultati mostrano che alcuni lignaggi microbici hanno accompagnato i mammut per centinaia di migliaia di anni, fino agli ultimi esemplari estinti sull’isola di Wrangel 4.000 anni fa.
Una finestra sui giganti perduti del Pleistocene
Love Dalén, professore di Genomica Evolutiva al Centre for Palaeogenetics, sottolinea come questa scoperta apra un nuovo capitolo della paleogenetica: non più solo lo studio del genoma dei mammut, ma l’intero universo microbico che viveva dentro di loro. Un approccio che potrebbe rivoluzionare la comprensione dell’adattamento, delle malattie e persino delle estinzioni nella megafauna del Pleistocene.