La Stylophora pistillata del Mar Rosso settentrionale, spesso considerata una delle specie di corallo più resistenti al calore, è stata al centro di un esperimento dell’Ohio State University durato sei mesi. I ricercatori hanno simulato le temperature marine previste entro il 2050 e il 2100, pari a 27,5 e 30 °C. I coralli sono sopravvissuti, ma con una riduzione significativa delle dimensioni: -30% a 27,5 °C e -70% a 30 °C rispetto al gruppo di controllo. Secondo la prima autrice Ann Marie Hulver, queste perdite di crescita potrebbero tradursi in ecosistemi meno diversificati e meno capaci di sostenere la vita marina e le comunità umane che da essa dipendono.
Il tempo come fattore decisivo
Durante le prime undici settimane, gli effetti sembravano minimi. È stato il calore cronico a compromettere progressivamente la crescita e ad aumentare lo stress metabolico.
Un dato incoraggiante arriva però dal periodo di recupero: riportati per un mese a 25 °C, i coralli hanno mostrato segni di ripresa, pur mantenendo una pigmentazione più scura rispetto a quelli mai stressati. Ciò suggerisce che specie resilienti come la S. pistillata potrebbero recuperare durante i mesi invernali più freschi, anche dopo estati più calde.
Scenari futuri e strategie di conservazione
Per Andrea Grottoli, coautrice dello studio, la ricerca fornisce una visione di come potrebbero apparire le barriere coralline nei prossimi decenni. Con un riscaldamento oceanico stimato fino a +3 °C entro il 2100, anche i coralli più resistenti mostrano comunque limiti di adattamento. Da qui la necessità di concentrare gli sforzi di conservazione in aree dove queste specie sopravvivono meglio, creando veri e propri santuari protetti.
Sei mesi di osservazione restano un’istantanea ridotta nella vita di un corallo. Studi futuri dovranno chiarire se il riscaldamento prolungato influenzi altri processi biologici cruciali, come la riproduzione. Supportato dalla National Science Foundation e dalla German Research Foundation, lo studio offre un passo avanti importante, pur ricordando che la battaglia per salvare le barriere coralline richiederà ancora anni di ricerca e azioni mirate, mentre il tempo a disposizione continua a ridursi.