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Le iene aiutano gli archeologi accumulando ossa per 7000 anni

Rinvenuto dagli archeologi un enorme mucchio d'ossa, accumulato dalle iene, vecchio di circa 7000 anni e contenente anche resti umani

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Avatar di Marco Valle

a cura di Marco Valle

Pubblicato il 19/08/2021 alle 07:20 - Aggiornato il 09/08/2022 alle 12:03

Le iene sono degli animali affascinanti, troppe volte penalizzati dalla cattiva fama che certe loro abitudini, quali il mangiare carogne e il loro caratteristico verso simile a una risata sinistra, gli hanno ingiustamente fatto guadagnare. Rimane anche vero però, che questi animali tengono spesso comportamenti a dir poco inquietanti, come quello confermato da un gruppo di archeologi che, in Arabia Saudita, ha scoperto una caverna contenente un gigantesco mucchio di ossa, tra le quali anche molti resti umani, accumulato dalle iene locali nel corso di ben 7000 anni!

mucchio-d-ossa-iene-180617.jpg

La scioccante scoperta è avvenuta a Umm Jirsan nel nord-ovest dell'Arabia Saudita, un sito di scavo dove gli archeologi sono al lavoro a partire dal 2007. In zona è presente anche una cavità lavica di dimensioni considerevoli, esplorata però solo di recente, per cercare di comprendere meglio i modelli migratori di umani e animali nella regione nel corso dei secoli. Le prime squadre che si sono addentrate nella cavità, si sono di fatto trovate di fronte a una vera e propria montagna di resti ammassati, formata dalle ossa di migliaia di capre, cammelli, bovini, cavalli, roditori e... Esseri umani, sopratutto sotto forma di frammenti di crani.

Mathew Stewart, zooarcheologo del Max Planck Institute for the Study of Human History, non è rimasto sorpreso da questo dettaglio, facendo notare che, in casi del genere, sono quasi sempre le parti di calotta cranica a preservarsi al meglio. Questo perché le responsabili di questo immenso mucchio di resti, le iene striate (Hyaena Hyaena) che vivono in zona, non sono particolarmente interessate a rosicchiare le dure ossa craniali.

mucchio-d-ossa-iene-180616.jpg

Naturalmente, e per fortuna, l'immensa montagna di resti non è di recente formazione, ma è stato stimato che sia il frutto di circa 7000 anni di "discarica" da parte della popolazione locale di iene. Questo particolare, per quanto macabro, unito all'estrema varietà dei resti, fornisce preziose informazioni agli studiosi sull'ecologia e sulla biodiversità della Penisola Araba durante l'Olocene. Se voleste approfondire il tema della zoologia unita all'archeologia, vi consigliamo il volume Archeozoologia. Lo studio dei resti animali in archeologia disponibile a questo link Amazon.

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