Le Nazioni Unite vogliono oceani puliti entro il 2030

Gli obiettivi intermedi per il 2025 e un sistema integrato di osservazione dei detriti oceanici esemplificano le richieste del "Clean Ocean Manifest" delle Nazioni Unite, che mira a ridurre i detriti marini del 50-90%.

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a cura di Alessandro Crea

Il Clean Ocean International Expert Group delle Nazioni Unite per la scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile, ha presentato formalmente la sua breve lista di attività e obiettivi, e una strategia per raggiungerli, in un "manifesto" durante una conferenza online di tre giorni svoltasi dal 17 al 19 novembre sull'obiettivo di un oceano pulito.

Durante la conferenza hanno illustrato i loro obiettivi tra i quali:

  • Ampliare la comprensione dei percorsi di diffusione e dei destini degli inquinanti

  • Ridurre e rimuovere le forme di inquinamento prioritarie (ad esempio, i detriti marini) dal 50% al 90%

  • Ridurre le fonti o l'emissione di inquinanti (ad esempio, rumore antropogenico, plastica scartata e sostanze chimiche nocive, pratiche agricole che aggiungono deflusso di sedimenti nocivi)

  • Migliorare notevolmente i risultati delle misure di controllo (ad esempio, per ridurre le quantità di mercurio nel tonno, le morti di vita marina, l'eutrofizzazione)

  • Migliorare il monitoraggio (spesso come parte del Global Ocean Observing System [GOOS]) per un tracciamento in tempo reale più accurato, preciso, tempestivo e completo delle fuoriuscite e il monitoraggio dei paesaggi sonori oceanici; migliorare i sistemi per fornire un avviso tempestivo degli inquinanti emergenti e in aumento

  • Identificare e accelerare lo sviluppo e l'adozione di tecnologie per promuovere un oceano pulito.

Questi potrebbero variare da motori e carburanti più puliti ed efficienti a nuove forme di bonifica e gestione dei rifiuti; modi migliori per monitorare, tracciare e mappare gli inquinanti marini e progredire verso un oceano pulito e migliori tecnologie per la pulizia di emergenza.

Il team ha sostenuto che si debba quantificare il danno globale dell'inquinamento marino da tutte le principali fonti sugli ecosistemi e gli organismi e sulla salute umana; i metodi di valutazione dovrebbero tenere conto di molteplici fattori di stress. Il manifesto, che presenta le opinioni dei firmatari e non le posizioni ufficiali delle rispettive istituzioni, è rivolto anche ad altri gruppi come l'High Level Panel for a Sustainable Ocean Economy, la rivista Economist World Ocean Initiative e il World Ocean Council.

Il gruppo prevede di condividere il suo manifesto con altri gruppi di esperti, comitati nazionali e con progetti e programmi approvati del Decennio degli oceani delle Nazioni Unite per accelerare lo sviluppo di una forte serie di attività Clean Ocean.