Android L con dati cifrati di default: blindato come iOS 8

Google ha confermato al Washington Post che Android L avrà il sistema di cifratura dei dati attivo di default. Si accende la sfida con iOS 8 sul fronte privacy. Ad ogni modo la frammentazione Android rallenterà la diffusione della novità.

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a cura di Dario D'Elia

Android L, l'ultimo aggiornamento del sistema operativo di Google, avrà un sistema di cifratura dei dati attivo per default. Gli stessi emissari dell'azienda hanno confermato al Washington Post che nessuno al di fuori del possessore del dispositivo sarà in grado di accedere ai dati protetti, neanche la polizia.

"Per più di tre anni Android ha offerto la cifratura, e le chiavi non sono memorizzate al di fuori del dispositivo, quindi non posso essere condivise con le forze dell'ordine", ha spiegato il portavoce Niki Christoff. "Come parte della nostra prossima versione Android, la cifratura sarà attiva e pronta all'uso, quindi non dovrete preoccuparvi di attivarla".

Più sicuo iOS 8 o Android L?

Insomma, la risposta di Google alla "blindatura" di iOS 8 non si è fatta attendere. La privacy è diventata ufficialmente una feature da giocare nella battaglia marketing e commerciale. Come spiegava ieri a Tom's Hardware Valentina Sellaroli, Pubblico Ministero presso il Tribunale per i Minorenni di Torino con competenza su Piemonte e Valle d'Aosta, l'impossibilità tecnica pone fuori gioco le aziende. Dietro al velo della sicurezza di fatto si dicono impotenti.

"L'accesso ai dati telematici è un po' come il discorso della prova scientifica. Senza mitizzare nulla, nessuna indagine e nessuna prova di per sé risolve un caso. Certo è che sono un'interessantissima fonte di informazioni non solo a carico di qualcuno, ma anche in frequenti casi per scagionare", sottolineava il magistrato.

È evidente però che sul tavolo vi sono due scenari separati. Da una parte le indagini legittime e dall'altra le attività illegali o comunque borderline. Google e Apple sembrano aver deciso di non fare differenza. Che si tratti della Polizia oppure della NSA se ne laveranno le mani.

Lo sblocco di eventuali smartphone o tablet sarà un problema dei consulenti informatici delle Procure. Se gli strumenti hardware/software a disposizione falliranno nessuno accorrerà in aiuto.

Le associazioni per i diritti digitali sono felici di questa svolta, soprattutto perché la protezione sarà alla portata di tutti, e non solo degli utenti più smaliziati.

L'unico limite di Android L è che ci vorrà molto tempo prima che gli utenti possano avvantaggiarsene. Il rilascio è atteso per ottobre ma prima che i vari produttori lo confezionino per i propri clienti passeranno mesi. I più fortunati sono come sempre i possessori dei Nexus, la linea di prodotti che sfrutta la versione Google in purezza.