Apple nei guai anche negli USA, denunciata dal governo per i limiti di iPhone

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha preso di mira Apple, accusandola di operare un monopolio illegale nel mercato degli smartphone

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a cura di Andrea Maiellano

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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha preso di mira Apple, accusandola di operare un monopolio illegale nel mercato degli smartphone.

Questa denuncia, annunciata insieme a 16 procuratori generali statali e distrettuali, è parte di un'ampia causa antitrust che punta a modificare le politiche di blocco degli iPhone adottate da Apple.

Secondo il Dipartimento di Giustizia, Apple ha adottato una serie di pratiche restrittive che hanno portato a un aumento dei prezzi per i consumatori e per gli sviluppatori, limitando nel contempo la capacità degli utenti di utilizzare dispositivi alternativi.

Le restrizioni contrattuali imposte da Apple agli sviluppatori, insieme alla limitazione dell'accesso al telefono, sono state citate come mezzi per evitare l'emergere di concorrenza.

Il Dipartimento di Giustizia ha indicato diverse strategie attraverso cui Apple avrebbe mantenuto illegalmente il suo monopolio. Queste includono l'interruzione di "super app" che avrebbero facilitato il passaggio degli utenti iPhone a dispositivi concorrenti, il blocco di app di cloud streaming che avrebbero ridotto la dipendenza da hardware costoso e la limitazione della funzionalità degli smartwatch di terze parti.

Jonathan Kanter, capo della Divisione Antitrust del Dipartimento di Giustizia, ha affermato che Apple ha reagito alle minacce competitive con una serie di restrizioni contrattuali, che le avrebbero consentito di applicare prezzi più alti ai consumatori e di ostacolare le alternative tecnologiche rivali.

La causa è stata presentata presso il Tribunale del Distretto degli Stati Uniti per il Distretto del New Jersey. La coalizione degli Stati chiede al tribunale di impedire ad Apple di continuare a utilizzare le sue politiche di distribuzione delle app per minare la concorrenza e di porre fine alle restrizioni che limitano l'accesso alle tecnologie cross-platform come le app di cloud streaming e i portafogli digitali.

Lisa Monaco, vice procuratore generale del Dipartimento di Giustizia, ha descritto Apple come un'azienda che ha mantenuto un "controllo asfissiante sulla concorrenza" e ha "soffocato un'intera industria".

Merrick Garland, procuratore generale degli Stati Uniti, ha sottolineato l'importanza di proteggere i consumatori americani da pratiche monopolistiche dannose.

Apple ha risposto alla causa sostenendo che minaccia la sua capacità di innovare e creare tecnologie di qualità. Fred Sainz, portavoce di Apple, ha dichiarato che la causa è sbagliata nei fatti e nella legge e che l'azienda si difenderà vigorosamente.

Questa non è la prima volta che il Dipartimento di Giustizia affronta un gigante tecnologico. Negli anni passati, il Dipartimento ha intentato cause antitrust contro Google e Microsoft.

Tuttavia, questa causa potrebbe avere un impatto significativo sul futuro del settore tecnologico, poiché mira a ridefinire le politiche di controllo del mercato adottate da uno dei principali attori del settore.

Mentre gli Stati Uniti affrontano questa sfida legale, l'Europa ha già intrapreso azioni simili per contenere il potere delle grandi piattaforme tecnologiche. La Commissione europea ha multato Apple e ha introdotto nuove regole per limitare il loro controllo sul mercato delle app e dei servizi digitali.

La causa antitrust contro Apple segna un punto di svolta nella lotta per garantire una maggiore concorrenza e innovazione nel settore tecnologico. Il risultato di questa battaglia legale avrà ripercussioni significative sull'intero ecosistema digitale e potrebbe influenzare il modo in cui le grandi aziende gestiscono il loro potere di mercato in futuro.