Applicazioni inutili per smartphone illegali in Corea del Sud

Una nuova norma coreana rende illegale il bloatware su smartphone.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il governo sudcoreano ha proibito per legge le applicazioni per smartphone inutili, dette anche bloatware; sono quelle app preinstallate dal produttore o dall'operatore telefonico e impossibili da rimuovere. O meglio, Samgung, LG, HTC e altri potranno continuare a metterle sugli smartphone, ma i clienti dovranno avere la possibilità di rimuoverle.

È una decisione senza precedenti che i consumatori coreani possono accogliere a braccia aperte: da oggi infatti non dovranno più inventarsi chissà quali artifici per togliere dal telefono app indesiderate - un problema ben noto anche nel resto del mondo purtroppo.

Galaxy S4, pietra dello scandalo

"L'obiettivo è rettificare un'abitudine anomala che provoca difficoltà agli utenti di smartphone e genera concorrenza sleale nel settore", ha affermato il ministro sudcoreano (Ministero per la Scienza, ICT e Pianificazione Futura).

Le nuove linee guida sudcoreane saranno attive dal prossimo aprile e, sempre secondo il ministro, includeranno indicazioni anche per la durata della batteria e lo spazio effettivamente disponibile.  Le uniche applicazioni che potranno restare "bloccate", vale a dire impossibili da disinstallare, saranno quelle ritenute indispensabili: Wi-Fi, NFC, app store e servizio clienti.

A conti fatti si tratta di un atto doveroso: se ho comprato un telefono, pagandolo profumatamente, non posso dire che sia veramente mio se mi è preclusa la possibilità di gestire liberamente il software. Qualche vincolo si può considerare tollerabile, certo, ma ben venga l'idea di stabilire una misura da non superare.

Poi uno deve farsi la cartellina per levarsele di torno

È almeno curioso che la novità arrivi proprio dalla madrepatria di LG e Samsung, ma la Corea del Sud è anche uno dei paesi con la più alta penetrazione tecnologica. E vale la pena citare il fatto che proprio Samsung è uno dei peggiori esempi in questo ambito, con il Galaxy S4 che lascia poco più di 8 GB disponibili all'utente su un totale di 16 GB.

Le nuove regole comunque non riguardano solo Samsung e altri produttori. Anzi, i soggetti più colpiti saranno gli operatori telefonici che spesso offrono smartphone a prezzi vantaggiosi - magari addirittura gratis - ma li farciscono di app inutili, e qualche volta apertamente fastidiose.

Vedremo se questa iniziativa avrà un'eco oppure no: non ci dispiacerebbe se l'idea si diffondesse anche altrove, e potessimo trovare anche nei nostri negozi dispositivi più liberi. Ovviamente ce ne sono già, come per esempio i prodotti Nexus, il Fairphone o magari i Firefox OS. Sarebbe preferibile che tutti i gadget in circolazione seguissero la stessa filosofia, senza necessariamente limitarsi al mondo Android: a qualcuno dopotutto potrebbe piacere l'iPhone ma non PassBook o le mappe di Apple, no?