ARM e i SoC cinesi, scopriamo Rockchip, Mediatek, Allwinner e Spreadtrum

Grazie ai prezzi bassi e all'incremento graduale sia sul fronte della qualità che delle prestazioni, i produttori di chip cinesi sono sempre più un problema per Samsung, Qualcomm e gli altri.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Introduzione

Rockchip, Allwinner, Spreadtrum e MediaTek sono marchi che molte persone probabilmente non conoscono. Tutte queste aziende però danno battaglia nello stesso settore in cui operano le ben più note Qualcomm, Samsung e Nvidia, alla ricerca di una quota di mercato nel vastissimo mercato dei dispositivi Android.

Quando le persone parlano di Android spesso menzionano prodotti come la gamma Nexus di Google, la linea Galaxy di Samsung o uno dei prodotti di HTC, Sony, LG o Asus. A volte, a seconda del successo delle campagne di marketing e del passaparola, alcune persone conoscono anche i SoC che sono il cuore pulsante di smartphone e tablet. Exynos, Snapdragon e Tegra giusto per fare degli esempi.

Questi chip però sono solo "una parte della storia", i produttori di SoC cinesi stanno rapidamente guadagnando quote nel mercato dei dispositivi Android a basso costo. Android, iOS e il mobile computing in generale sono ampiamente dipendenti da un'azienda con base nel Regno Unito, ARM Holdings.

La sua storia ci riporta a uno dei PC casalinghi (home PC) commerciali di maggior successo dei primi anni '80: il BBC Micro 8 bit. Si trattava di uno dei tre computer disponibili sul mercato europeo degli home PC. La guerra del BBC Micron con un altro sistema a 8 bit, il Sinclair ZX Spectrum, è leggendaria.

In seguito al clamoroso successo del BBC Micro, Acorn (il nome di ARM allora) decise di focalizzarsi sull'ottimizzazione delle nascenti CPU a 16 bit. Semplificando e rimuovendo intelligentemente istruzioni spesso ripetute, Acorn sviluppò un progetto più efficiente che riusciva a fare di più con meno. Questo approccio è ora noto come RISC o Reduced Instruction Set Computing. Il primo uso commerciale di questa soluzione arrivò nel 1983 con l'Acorn RISC Machine, o ARM. Faceva girare uno dei primi sistemi operativi davvero multitasking, RISC OS, che per inciso è stato rilasciato nuovamente come variante open-source per il popolare Raspberry Pi, un PC per hobbisti basato su SoC ARM.

L'enfasi di ARM sull'efficienza ha costituito le fondamenta per la gamma di PC RISC e sistemi operativi dell'azienda che si sono visti nel decennio successivo. ARM Holdings è poi passata alla progettazione di SoC a basso consumo basati su RISC per tutti i tipi di dispositivi, a partire dai semplici controller di dischi fino ai SoC per il mobile computing per prodotti dal Compaq iPAQ all'Apple iPad – e, ovviamente, la maggior parte dei dispositivi Android.

ARM Holdings ha guadagno il "dono dell'ubiquità" quando ha rimosso la produzione dai suoi compiti. Come parte di un trend che ha preso forma sul finire degli anni '70, ARM è diventata un progettista di semiconduttori fabless e questo le ha consentito di focalizzarsi esclusivamente sulla progettazione e l'affinamento della propria architettura RISC senza occuparsi della tecnologia produttiva.

Questo approccio ha diversi benefici oltre al risparmio monetario perché consente ai licenziatari di personalizzare i SoC per scopi specifici. Aspetti come la GPU, RAM e il modem possono essere scelti e spesso persino modificati, per soddisfare qualsiasi funzione o limite di budget. Si può quasi affermare che i SoC ARM possono essere realizzati su ordinazione, che è di particolare importanza per aziende che vogliono creare dispositivi capaci di rispondere a bisogni e mercati molto diversi. Per questo i SoC ARM hanno trovato terreno fertile in Cina.

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