Blackberry, Android e i punti di forza

Nel corso del Mobile World Congress 2012 abbiamo intervistato un rappresentante di RIM, che ha fatto il punto sull'ultimo anno e ha spiegato perché i suoi prodotti sono all'avanguardia e perché ha le carte in regola per fare bene anche in futuro.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Blackberry, Android e i punti di forza

TH: perché avete allora permesso ad Android di entrare nel vostro Playbook con il nuovo OS?

AA: per dare la possibilità ai nostri sviluppatori di poter monetizzare i propri investimenti. Riteniamo che gli sviluppatori oggi abbiano un problema di gestione di scarse risorse. Non volevamo quindi costringerli a sviluppare per l'ennesima piattaforma diversa, con i costi che questo comporta.

Detto ciò noi offriamo molto di più agli sviluppatori. Riteniamo di offrire la piattaforma più efficiente per HTML 5 con WebWork, con l'ambiente di sviluppo nativo Cascade potentissimo, anche nel mondo del gaming.  Inoltre offriamo anche la possibilità da parte di BB 10 di poter portare un'applicazione verso Android in una giornata di lavoro.

TH: BB può contare su un buon sistema di sicurezza e probabilmente la migliore gestione email in circolazione. Immaginiamo, con un po' di fantasia, che una scelta vincente potrebbe essere la fusione di queste vostre potenzialità con un sistema Android, già rodato e apprezzato da molti consumatori.

AA: Riteniamo che sia un successo molto maggiore riuscire a sviluppare tutto quello di cui abbiamo parlato all'interno del nostro ambiente. Secondo noi per dare il massimo a sviluppatori, carrier e aziende bisogna offrire un ecosistema controllato. Non intendiamo essere una manifatturiera. Nel nostro DNA c'è piuttosto l'innovazione nei servizi e nelle soluzioni mobili.

TH: cosa manca agli altri e cosa avete voi di più?

AA: Vorrei concentrarmi su quello che abbiamo noi, cioè un brand fortissimo, una customer base leale - i famosi 75 milioni di utenti che continuano a darci fiducia. Abbiamo un'architettura sicura e affidabile, in particolare per la comunicazione istantanea, che non ha oggi paragone. E abbiamo soprattutto un'idea molto chiara di quello che vorranno gli utenti mobile consumer e business nei prossimi anni.

TH: parlando di Playbook, ammettete che la prima versione del sistema operativo ha disilluso molto le aspettative, e probabilmente avreste dovuto presentare fin da subito un OS con le funzioni presenti nella versione 2.0?

AA: Oggi un utente Playbook nella versione 2.0 - tra pochissimo disponibile anche nell'edizione 3G - può godere di un'esperienza gaming definitiva e della mail nativa. In un mondo ideale si, avremmo voluto uscire subito con questa versione. Secondo me un'azienda va valutata per le prospettive e non guardando all'istantanea di un momento del mercato. È stato ed è un percorso, in continua evoluzione. L'importante è che RIM dimostri di avere le idee chiare su dov'è oggi, su dove vuole andare e che soprattutto dia dimostrazione di avere già qualcosa di concreto da mostrare.

TH: in chiusura, possiamo aspettarci una riduzione delle fasce di prezzo?

AA: già l'anno scorso abbiamo presentato prodotti a 199 euro, continueremo a considerare con attenzione le fasce di prezzo anche nell'ottica del mercato consumer.