Belli ma imprecisi

Abbiamo provato il BlackBerry Storm. L'occasione ci è sembrata propizia per dare un'occhiata alla tecnologia degli schermi touchscreen, che ora si arricchiscono di funzioni multitouch e feedback aptici.

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a cura di Andrea Ferrario

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Belli ma imprecisi

"Guardare semplicemente lo schermo, mentre si digita, non è sufficiente per evitare errori", ha affermato Michael Wehrs, Vice Presidente di Nuance (l'azienda che possiede la tecnologia che si nasconde dietro al sistema T9), "Gli utenti sbagliano spesso la pressione del tasto con una tastiera virtuale, specialmente sul vetro, dove insorgono problemi di parallasse".

Il vetro sopra lo schermo di alcuni dispositivi, infatti, si comporta come una lente, che fa apparire i bottoni in una posizione diversa da quella in cui sono realmente; fortunatamente il problema si può risolvere via software. Insieme ad una risposta meccanica, come la vibrazione, dovrebbe esser possibile scrivere con precisione e velocemente.

Questo approccio è conosciuto come "aptico", (dal greco "apto", tocco), o feedback tattile, ed è stato soggetto a studi per molti decenni. Nel 1960, il professore Franck Geldard dell'Università della Virgina notò che alcuni tipi di vibrazione attraggono facilmente l'attenzione, e possono così essere usati come avvisi. Ci sono due tipi di feedback tattili: vibro-tattile, che viene percepito sotto la pelle come vibrazione, e cinestesico, che implica un effettivo movimento del corpo.

I telefoni sono, per la quasi totalità, dotati di un motore meccanico che vibra, basato sulla rotazione (circa i 95% del totale) o su un movimento lineare, simile a quello che abbiamo in un altoparlante. Sono proprio questi motori a costituire la base della risposta tattile, grazie alla tecnologia VibeTonz, che permette di scegliere la velocità e la frequenza della vibrazione, nonché la lunghezza e la potenza, oltre ad abilitare il controllo dell'attuazione.