Introduzione
La ricarica wireless, come quella di Qi che si trova su diversi smartphone Windows Phone, Android e accessori per iPhone, non è una tecnologia nuova. Il rasoio elettrico My Panasonic per esempio ne era dotato già diversi anni fa, e la troviamo anche in alcuni spazzolini elettrici. E ovviamente non possiamo dimenticare come fu Palm uno dei primi marchi a usarla sul suo Touchstone – che fu appunto tra i primi dispositivi a usare lo standard Qi, allora neonato. Da allora le dimensioni e i costi si sono ridotti molto, mentre l'efficienza è aumentata, ed è molto più semplice dotare uno smartphone di ricarica senza fili.
È il momento giusto quindi per tornare su questo argomento e cercare di spiegare che cosa significa ricarica senza fili, come funziona e perché può essere importante.
Cos'è la ricarica wireless?
La ricarica senza fili non è magia, e non elimina completamente il filo. La differenza è che il cavo è collegato alla base di ricarica e non allo smartphone, che potremo semplicemente poggiare sul caricatore senza particolari preoccupazioni se non quella di metterlo nella posizione giusta. La base di ricarica può avere praticamente ogni forma e dimensione, o anche essere integrata in altri oggetti come la plancia dell'auto o una lampada da salotto. L'unica cosa importante è che sia un posto comodo per posare il proprio smartphone.
Un buon esempio a riguardo è rappresentato dalle stazioni di ricarica wireless da tavolo, che possiamo mettere in ufficio; ci metteremo il telefono mentre non lo usiamo, così sarà sempre carico. Bisogna ricordare però che la ricarica wireless non è veloce quanto quella con un caricatore Quick Charge come quelli che si stanno diffondendo in questo momento. Di contro è molto comoda da usare nel corso di una giornata, almeno per chi lavora in ufficio o passa molto tempo in auto. Ed è proprio la comodità a rappresentare il vero vantaggio della ricarica wireless.