Perché la ricarica wireless
L'attuale standard Qi è piuttosto valido, e ci permette di usare basi di ricarica di ogni genere; ce ne sono da pochi euro e altre, come quelli di Samsung o il comodo ma costoso Zens Qi per auto, che invece costano molto di più. Qualsiasi cosa scegliate, il vostro smartphone si ricaricherà.
Trovare accessori quindi non è un problema, e questo rende ancora più pratico l'uso della ricarica wireless perché spendendo poco possiamo tenerne uno a casa e uno in ufficio, per esempio. Io ne ho uno sulla scrivania, uno vicino alla poltrona in salotto, uno in aiuto e uno sul comodino, e il risultato è che il mio Nexus 6 non ha mai meno del 50% di batteria. Non perché l'autonomia di questo smartphone sia eccezionale, o perché i caricatori Qi siano particolarmente potenti, ma perché ogni volta che non lo uso è in carica.
Il costo iniziale, per comprare diverse basi di ricarica, è tutto sommato basso se non volete a tutti i costi i modelli più lussuosi. In effetti, è più o meno quanto ci costerebbero altrettanti caricatori tradizionali e da auto. L'altro pregio è che mano a mano che questa tecnologia si diffonde ci saranno sempre più smartphone che potranno sfruttarla. Quindi il caricatore wireless che avete comprato oggi domani potrebbe essere doppiamente utile.
Infine, vogliamo sottolineare che la ricarica wireless non deve per forza soppiantare l'uso di batterie estraibili e sostituibili, per quanto il Samsung S6 ed S6 Edge abbiano preso proprio questa strada. Crediamo che la ricarica senza fili sia uno strumento in più per gestire l'autonomia dello smartphone, non che vada a sostituire alcunché.
Siamo certi che presto tutti i telefoni Android saranno compatibili con lo standard Qi, forse anche gli iPhone e molto probabilmente anche i modelli con Windows 10. Oggi è una caratteristica che hanno solo alcuni modelli di fascia alta, ma certe cose diventano popolari piuttosto in fretta, quindi crediamo che sia meglio essere preparati.
