Cyanogen sfida il Play Store, mai più schiavi di Google

L'amministratore delegato di Cyanogen ha svelato che la società punta a sganciarsi completamente da Google, sviluppando un proprio store di applicazioni che sostituisca il Play Store.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Cyanogen potrebbe diventare un vero e proprio ecosistema alternativo a Google Play. A dirlo è stato l'AD della società (Cyanogenmod: le ROM Android alternative valgono 7 milioni) Kirt McMaster, secondo cui l'obiettivo è raggiungibile in un periodo tra i tre e i cinque anni.

Cyanogen

"Abbiamo appena scalfito la superficie di ciò che può essere il mobile. Oggi Cyanogen è parzialmente vincolato a Google. Domani non lo sarà più. Tra tre/cinque anni non dovremo fare delle derivate (di Android, NdR) da Google", ha dichiarato McMaster durante un'intervista a The Information.

Il nome Cyanogen è già noto per le CyanogenMod, ROM alternative sviluppate per smartphone di ogni marca, nonché per lo OnePlus One, che usa appunto questa versione personalizzata di Android. Chi decide di seguire questa strada si trova con un sistema operativo più flessibile, più personalizzabile, ma ancora vincolato a Google.

Ebbene, l'obiettivo di Cyanogen è sviluppare un negozio di applicazioni alternativo al Play Store nonché applicazioni che possano sostituire prodotti come Gmail, Google Maps, Google Drive e così via. In tal modo, quindi, si potrebbe possedere un telefono Android senza alcun vincolo con Google.

È una sfida difficilissima, e altri ci hanno provato e ci stanno provando senza successo. Basti guardare a Samsung per esempio, che da anni crea una propria versione di Android con le proprie app preinstallate. L'obiettivo per i produttori di smartphone è chiaro: fare in modo che il compratore diventi un cliente a lungo termine, come fa Apple con gli iPhone. Al momento invece, che si tratti di Samsung, LG o altri, chi compra Android diventa un cliente Google per quanto riguarda l'acquisto di app e contenuti.

"Oggi Android e iOS sono essenzialmente contenitori per i servizi di Google ed Apple. Tutti gli altri esistono dentro questi confini senza accesso ai livelli più bassi del kernel", ha spiegato infatti McMaster. Sostituire il Play Store sembra però una sfida fin troppo dura, praticamente impossibile, perché si tratta di aggiungere molte applicazioni e soprattutto di proporre un livello di qualità soddisfacente per gli utenti.  

Cyanogen può riuscire dove i grandi produttori non sono riusciti? Prevedere il futuro non è ovviamente possibile, ma la giovane azienda (e la comunità di utenti) finora ha dato buona prova di sé.