Dobbiamo dare 1 miliardo di euro a TIM per una questione vecchia di 26 anni, ecco cosa succede.

Tim ottiene un rimborso da 1 miliardo di euro per il canone concessorio del 1998, ma il governo annuncia ricorso in Cassazione.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La Corte d'Appello di Roma ha sentenziato che lo Stato italiano deve restituire a TIM il canone concessorio preteso per il 1998, l'anno successivo alla liberalizzazione del settore. Il contenzioso, durato quindici anni, impone allo Stato di versare alla società una somma di circa 1 miliardo di euro. Denaro che, se alla fine la telco sarà vittoriosa, uscirà dalle tasche dei cittadini italiani - visto che è da lì che vengono le risorse dello Stato. 

La somma è pari al canone originario, di poco superiore a 500 milioni di euro, più la rivalutazione e gli interessi maturati. La sentenza è immediatamente esecutiva e TIM avvierà da subito le procedure per il recupero dell’importo in questione.

La vicenda ha visto l'intervento ripetuto della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che ha evidenziato il contrasto tra la direttiva sulla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni e le norme nazionali che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di settore.

Il Governo italiano ha annunciato il ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d'Appello. In una nota, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha comunicato che proporrà il ricorso e chiederà la sospensione degli effetti esecutivi della pronuncia.