FIEG chiede la sospensione di Telegram: stop alla pirateria dei giornali

La Federazione Italiana Editori Giornali ha chiesto all'AGCOM la sospensione in Italia di Telegram, colpevole dell’incremento della circolazione illecita di testate giornalistiche.

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a cura di Lucia Massaro

La Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) ha chiesto all’Autorità garante delle comunicazioni (AGCOM) la sospensione in Italia di Telegram, colpevole dell’incremento della circolazione illecita di testate giornalistiche. La pirateria – durante l’attuale pandemia – ha raggiunto “livelli intollerabili per uno Stato di diritto” ha dichiarato Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti.

L'analisi condotta dalla FIEG ha preso in esame dieci canali, dedicati esclusivamente alla distribuzione illecita di giornali, contando ben 580 mila utenti di cui il 46% iscritto negli ultimi tre mesi e con un incremento dell’88% delle testate diffuse. Tenendo in considerazione gli effetti di rimbalzo, ossia la condivisione dei contenuti su altre piattaforme diverse da quelle di Telegram, il danno economico annuale è di milioni di euro.

La stima delle perdite subite dalle imprese editoriali è allarmante” avverte Riffeser “in una ipotesi altamente conservativa, stimiamo 670 mila euro al giorno, circa 250 milioni di euro all’anno”. Per questo, la FIEG chiede all’AGCOM di intervenire tempestivamente e con fermezza attraverso la sospensione della piattaforma di messaggistica istantanea.

Il danno non sarebbe solo per gli editori, ma per tutti gli attori coinvolti nella filiera produttiva della stampa (compresi giornalisti, poligrafici, distributori ed edicolanti) che potrebbero veder distrutti il loro lavoro e investimenti nel settore. Ora si attende la risposta di AGCOM.

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