Sono emersi dei test secondo cui l'HTC One M9 diventa troppo caldo, fino a ben 55 gradi centigradi quando sottoposto a un lavoro intenso come GFXBench. Sarebbe colpa del processore Snapdragon 810, del quale si era già detto che avesse un problema di temperature, tanto rilevante che Samsung ha deciso di rinunciare a usarlo in favore del proprio Exynos 7420. In situazioni di uso reale, con veri videogiochi, la temperatura della scocca è arrivata a 42,5 gradi - minore rispetto al benchmark, ma comunque più alta rispetto ai prodotti concorrenti.
Sempre nelle scorse ore, comunque, Jeff Gordon di HTC è intervenuto per calmare il dibattito; ha affermato che il software dell'HTC One M9 non è ancora quello definitivo, e che pertanto i test non andrebbero presi in considerazione. Il suo commento su Twitter ha poi dato vita a una discussione a cui ha partecipato anche l'autore dei test apparsi su Tweakers.
Un dettaglio senz'altro molto importante, quello del software non definitivo, e ha fatto bene Gordon a ricordarcelo. Allo stesso tempo però questa notizia non fa che alimentare i sospetti riguardo allo Snapdragon 810 e alla sua GPU. Si è ipotizzato anche che sarà rinviata l'uscita ufficiale, ma ufficialmente per Qualcomm resta valida la "prima metà del 2015" come finestra per la commercializzazione.
Più che Qualcomm, comunque, a fare le spese di eventuali problemi potrebbero essere proprio i clienti come HTC, Sony e altri. Se Qualcomm dovesse davvero tardare si rischierebbe di non arrivare nei negozi in tempo per competere con il Samsung Galaxy S6, e questo potrebbe rappresentare una bella gatta da pelare. E di certo ormai è un po' tardi per rivolgersi a un altro fornitore, ad esempio Mediatek.
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HTC Desire 820 |
Dobbiamo comunque attendere che l'HTC One M9 abbia la versione definitiva del software per trarre delle conclusioni definitive, sempre ricordando che i benchmark non rispecchiano fedelmente situazioni di uso reale. Detto questo, se il problema è di Qualcomm, come sembra, non c'è molto che possa fare HTC se non attendere a sua volta una soluzione.
Ovviamente la progettazione dello smartphone stessa può aiutare a gestire le temperature, e l'ottimizzazione software può fare molto. Se tutto ciò non bastasse però non resterebbe che limitare le frequenze di lavoro per abbassare le temperature, ma ovviamente così facendo si ridurrebbe la potenza complessiva. E per un top di gamma non è certo una cosa desiderabile.