Il cellulare che si monta da solo e viene dal futuro

È solo un'idea e una piccola dimostrazione quella realizzata dal MIT, ma ricca di fascino. I vari pezzi del telefono vengono inseriti in una speciale macchina e sostanzialmente si assemblano tra loro senza ulteriori interventi. I costi di produzione sarebbero ridotti.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Parte del costo di uno smartphone è rappresentato dalla manodopera necessaria per assemblarlo, un processo che richiede anche tempo ed energia. Al MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno quindi pensato a un telefono che si monta da solo - più o meno.

L'idea è infatti di realizzare - a quanto pare in modo tradizionale - alcuni moduli principali. Nell'esempio mostrato un telefono standard (non uno smartphone) si compone di quattro elementi. Dopodiché i pezzi in questione, 200 dollari circa di valore, vengono inseriti in una sorta di lavatrice.

Dentro la macchina i pezzi prima o poi finiranno nella posizione finale, e a quel punto un sistema magnetico fa in modo che si aggancino tra loro nel giro di un minuto circa. Nel video dimostrativo si vede che il telefono si accende, dopo questo trattamento.

Sembra semplice ma ci sono diversi elementi che lo rendono complesso: è necessario trovare la velocità giusta per la macchina, per ridurre al minimo il tempo necessario senza rompere il dispositivo. E serve anche trovare un modo che permetta ai componenti di agganciarsi nel modo giusto, evitando errori: in questo caso si è scelto il magnetismo.

Il progetto è guidato da Skylar Tibbits, scienziato specializzato in materiali e oggetti che si possano programmare per assemblarsi da soli; questo telefono è solo un piccolo esempio del suo lavoro, che include anche la stampa 4D (vedi anche Stampa 4D: la quarta dimensione è il tempo e Soldato meglio di Predator e Iron Man con la stampa 4D). Al MIT c'è un laboratorio dedicato a questa ricerca, che ha ricevuto fondi anche dalla DARPA; si devono a loro, tra le altre cose, le scarpe che si allacciano da sole come in Ritorno al Futuro.

3062765 inline i 1 forget automating factories this cell phone assembles itself embargo 8 22

Insomma, prima di accantonare questo progetto come una goliardata, è bene tenere in considerazione da chi e da dove viene. Ma ovviamente un telefono semplice come quello mostrato e uno smartphone sono due cose diverse. Inoltre si prende in considerazione solo la parte finale dell'assemblaggio, e il risparmio rispetto ai metodi attuali probabilmente non sarebbe granché. Gli scienziati ritengono tuttavia che questo prototipo sia molto scalabile, e che potrebbe in effetti ridurre i costi di produzione.

Nel tempo questa idea potrebbe evolversi - questa è l'intenzione dei ricercatori - e chissà che un giorno non sia davvero possibile buttare pezzi alla rinfusa in questa sorta di lavatrice, e tirare fuori un dispositivo fatto e finito, o anche qualche centinaio. O magari la macchina potrebbe servire per creare nuove combinazioni e design di moduli esistenti, e in questo senso diventerebbe uno strumento creativo.

Oggi sembra un'assurdità, e magari lo è, ma la tecnologia si è evoluta in fretta negli ultimi anni - per esempio si potrebbero aggiungere nanotecnologie a questo autoassemblaggio per renderlo migliore nonché più versatile, tanto che secondo Tibbits "stiamo solo sfiorando la superficie".  

Tutte ipotesi che, ovviamente, rimandano nuovamente all'idea che le macchine finiranno per rubare il lavoro a tantissimi esseri umani. È un destino inevitabile per la maggior parte di noi, ma non è detto che sia una brutta cosa