Il free to play dovrebbe essere illegale secondo Notch

Effettivamente, il free-to-play ricalca in parte alcune delle meccaniche del gioco d'azzardo, ma la cosa che più ci importa come videogiocatori è che questo sistema rovina pesantemente l'esperienza di gioco ed "uccide" l'arte nei videogame.

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a cura di Gabriele Castoro

Le microtransazioni ed il sistema free-to-play sono sempre più presenti, soprattutto nel settore dei videogiochi per smartphone e tablet. Leggendo "free-to-play" senza conoscere di cosa si tratta, ci vengono in mente solo cose positive, ma purtroppo non è così. Spesso e volentieri il free-to-play fa esattamente il contrario di ciò che dovrebbe fare.

Markus Persson "Notch", il creatore di Minecraft, tramite Twitter ha dichiarato che il sistema di monetizzazione usato nei free to play dovrebbe essere addirittura reso illegale.

Tutto è partito da un tweet di George Broussard, uno sviluppatore che ha dichiarato che ad un certo punto, tutti gli sviluppatori di videogiochi che sono contro il sistema free-to-play dovranno avere un ripensamento ed accettarlo. Notch ha prontamento replicato con un sonoro: "Fuck that noise". Lo sviluppatore diventato miliardario grazie a Minecraft, ha dichiarato che il sistema free-to-play altro non è che uno specchietto per le allodole e che dovrebbe essere illegale.

La risposta di Notch su Twitter
La risposta di Notch su Twitter

Lo sviluppatore svedese non ha tutti i torti, in realtà i videogiochi che sfruttano in modo corretto il sistema free-to-play ci sono ma sono veramente rari e difficili da trovare. Al contrario, gran parte dei videogiochi free-to-play sono stati invece sviluppati con l'unico intento di spillare soldi ai videogiocatori. Questo nella maggior parte dei casi si traduce in un gameplay pesantemente sbilanciato che rovina in parte l'esperienza di gioco. Qualche anno fa il free-to-play interessava solo videogiochi di stampo casual, ma è da un po' di tempo che il nuovo sistema di monetizzazione inizia ad invadere anche il mercato dei videogiochi hardcore così come ha dimostrato la recente ricerca di deltaDNA

La conversazione tra i due sviluppatori è proseguita per un bel po' ed è terminata con Notch che ha smesso di seguire George su Twitter.

La visione di George Broussard è abbastanza realistica, continuando di questo passo potremmo letteralmente ritrovarci sommersi dai free-to-play. D'altro canto Notch ha difeso quel briciolo di arte rimasta nei videogiochi, arte che è molto difficile esprimere utilizzando il sistema free-to-play.

Nexus 9 Nexus 9
Nexus 6 Nexus 6
Nexus 5 Nexus 5