iPhone 3G in Italia, oltre a TIM c'è Vodafone

iPhone arriverà in Italia in versione 3G e sarà offerto da TIM e Vodafone.

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a cura di Manolo De Agostini

iPhone in Italia con TIM? Sì, ma anche con Vodafone. A confermarlo è la multinazionale della telefonia inglese, in un comunicato.

"Vodafone ha annunciato oggi che ha concluso un accordo con Apple per vendere l'iPhone in dieci dei propri mercati sparsi per tutto il globo. Nel corso dell'anno, i clienti Vodafone di Australia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Italia, India, Portogallo, Nuova Zelanda, Sud Africa e Turchia potranno acquistare il cellulare di Apple per utilizzarlo su rete Vodafone".

TIM non ha ancora confermato ufficialmente l'accordo (AGGIORNAMENTO: TIM conferma, qui il comunicato), ma possiamo ritenerlo cosa fatta quanto quello siglato da Vodafone. In attesa di tutti i dettagli del caso, che potrebbero arrivare oggi o domani, riprendiamo quanto afferma Repubblica: "avrà uno spessore di 9,2 millimetri e sarà quindi più "magro" del suo predecessore. Verrebbe venduto in due versioni: la prima con una memoria di 8 giga; la seconda con una memoria doppia di 16 giga. Si favoleggia, poi, di una "scocca" di colore bianco che renderebbe l'iPhone simile all'iPod nel suo design originario. Una seconda "scocca" sarebbe rosso Ferrari".

"La sensazione è che Vodafone e Tim sfrutteranno l'opportunità del "lucchetto". Una delibera del Garante delle Comunicazioni, la 9 del 2006, permette di bloccare un cellulare. Come? Per nove mesi, il telefonino funzionerà solo con la Sim dell'operatore che te lo vende. In cambio di questa "fedeltà", il cliente ottiene il telefonino a un prezzo di favore. Trascorsi i 9 mesi, il cliente potrà sbloccarlo (e usarlo con un altro operatore) pagando una somma. Passati 18 mesi dall'acquisto del telefonino, lo sblocco sarà gratuito. E quale piano tariffario sarà costruito intorno all'iPhone? Negli ultimi mesi, i due operatori hanno proposto tariffe di tipo flat. Un importo fisso mensile permette di fare tutto, dalle telefonate alla navigazione Internet".

Non ci resta quindi che attendere i dettagli per scoprire se le supposizioni - più o meno fondate - di Repubblica troveranno reale riscontro.