iPhone 5: il SoC A6 è il primo processore pensato da Apple?

Il chip A6 dell'iPhone 5 potrebbe non essere basato sull'architettura Cortex A15, bensì sarebbe un progetto in cui Apple ha messo pesantemente la propria mano. Tra ipotesi e informazioni più o meno sicure e plausibili, la caccia all'identità del chip continua.

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a cura di Manolo De Agostini

Il system on chip A6 dell'iPhone 5 potrebbe non essere basato su architettura Cortex A15, bensì sarebbe il primo chip di Apple a usare un proprio design fondato sul set di istruzioni ARMv7. A dirlo sono i colleghi di Anandtech, i quali pochi giorni fa erano stati i primi a ipotizzare l'adozione dell'architettura Cortex A15 per l'A6.

Apple non è solita rendere noti dettagli sull'architettura dei chip di iPhone e iPad, quindi questa confusione sui numeri e le specifiche è (purtroppo) del tutto naturale: dovremo attendere che il prodotto arrivi nei negozi per assistere ad analisi dettagliate del chip, in grado di dirci con certezza di cosa si tratta. Anandtech però sembra aver raccolto indizi che lo portano a dire con un buon grado di sicurezza che il progetto non è né un A9 né un A15 "puro", bensì qualcosa che si può vedere a tutti gli effetti come il primo chip "made in Cupertino".

Anand Lal Shimpi è arrivato a questa conclusione sulla base di alcuni indizi. Il primo è arrivato da Xcode 4.5, lo strumento distribuito da Apple agli sviluppatori. "Perde il supporto ISA ARMv6 (usate dal core ARM11 di iPhone 2G e 3G), mantiene quello ARMv7 (usato dai core ARM moderni) e aggiunge il supporto alla nuova architettura del nuovo SoC A6: ARMv7s", scrive Shimpi.

Tra ARMv7 e ARMv7s la principale differenza è il supporto VFPv4 e secondo Anandtech questo è il primo indizio a far capire che non si tratta di Cortex A9, in quanto solo Cortex A5, A7 e A15 supportano le estensioni VFPv4 al set ISA ARMv7-A. Rimane così in gioco l'architettura A15.

Presunto test di Geekbench eseguito su un iPhone 5 - il punteggio sarebbe più che doppio rispetto al chip A5 dell'iPhone 4S - qui i risultati dei terminali Android

Apple possiede però due tipi di licenze ARM: la prima le permette di usare una soluzione specifica, mentre la seconda di sfruttare un set d'istruzioni per un'implementazione personalizzata. La casa di Cupertino avrebbe proprio optato per l'ultima soluzione per realizzare l'A6, scartando un semplice incremento di frequenza del Cortex A9 o l'adozione del Cortex A15. Entrambe le strade sarebbero state troppo esigenti dal punto di vista energetico, secondo Anandtech.

Così l'azienda, grazie agli esperti di cui si è dotata attraverso le acquisizioni di P.A. Semi, Intrisity e non solo, ha lavorato su un'architettura capace non solo di offrire prestazioni "doppie" rispetto all'A5, ma di farlo tenendo a bada i consumi. Purtroppo mancano ancora dettagli tecnici sul progetto di questo chip "fatto in casa", così come sul numero di core, anche se un presunto screenshot del test Geekbench, riconducibile all'iPhone 5, sembra confermare la presenza di due core a circa 1 GHz.

Altra immagine tratta del presunto screenshot del test Geekbench di un iPhone 5 - qui la pagina online

Per quanto riguarda la GPU, invece, al debutto si ipotizzava una soluzione quad-core PowerVR SGX543. Anche in questo caso non c'è nulla di certo e Anandtech presume si tratti di una soluzione PowerVR SGX 543MP3 di Imagination Technologies con frequenza leggermente più alta rispetto alla soluzione integrata nell'A5.

Ribadiamo: le informazioni che vi riportiamo sono da prendere con cautela, in quanto non confermate al 100%. C'è invece sicurezza sul fronte della memoria: iPhone5 è dotato di 1GB di LPDDR2-1066, capace di offrire un bandwidth di picco del 33% maggiore rispetto alla memoria integrata nell'iPhone 4S.