I ricercatori dell'Università di Aatlo (Finlandia) hanno trovato un modo per ridurre il consumo degli smartphone limitando l'attività in 3G. Per farlo hanno ideato un sistema di compressione dati grazie al quale il modulo 3G resta inattivo per la maggior parte del tempo, e gran parte del lavoro è eseguita da uno o più server.
L'idea nasce dal desiderio di dare connettività agli abitanti di molti paesi in via di sviluppo, i cui abitanti possono teoricamente collegarsi alla Rete con il cellulare, grazie alla discreta qualità dell'infrastruttura GSM e UMTS - mentre quella tradizionale è spesso assente o poco funzionale.
Africacomm 2011
Allo stesso tempo però l'accesso all'energia elettrica, necessaria per ricaricare i telefoni, è scarso. Ed è quindi difficile affidarsi alle reti 3G per la connessione, proprio perché il telefono si scarica velocemente ed è difficile ricaricarlo.
Poiché il modulo 3G è uno degli elementi che consumano più energia, è sembrata un buona idea ridurne al minimo l'attività , sfruttando la compressione dei dati. In questo modo le informazioni vengono trasmesse "a ondate" invece che con un flusso costante, e così le radio funzionano per meno tempo.
Concettualmente la realizzazione di questa idea è relativamente semplice: basta un server proxy, che s'incarica di comprimere i dati e di trasmettere i pacchetti in modo non costante. "Abbiamo concluso che per l'accesso WLAN il proxy può portare un risparmio energetico tra il 30 e il 65% - dipende dallo flusso audio, dalla locazione del proxy e dalla quantità di traffico. Nel caso del 3G l'efficacia del nostro proxy sembra variare in base al modello e all'operatore.
In alcuni casi i risparmi sono incoraggianti, mentre in altri il proxy sembra inefficace a causa di ritardi anormali e al comportamento del controllo di flusso TCP", si legge nell'abstract della ricerca. L'idea è del tutto simile a quella di Opera Turbo o Amazon Silk, solo che in questo caso l'obiettivo è ridurre i consumi, e non aumentare la velocità di navigazione; sembra che con questa tecnica il risparmio energetico possa superare il 70%.
Alcuni obietteranno che è lo schermo a consumare di più in uno smartphone, ma secondo Jukka Manner - che ha presentato lo studio alla conferenza Africomm 2011 in Tanzania - sostiene che durante la navigazione è il modulo 3G a richiedere più energia, e per di più l'utente può regolare la luminosità dello schermo, ma non può agire sul funzionamento delle antenne radio interne.
Questa invenzione è evidentemente molto rilevante per i paesi in via di sviluppo - è stata testata per esempio in alcune nazioni africane. È tuttavia evidente però che anche in paesi più ricchi e avanzati ridurre i consumi dei dispositivi mobili è una priorità .
Usiamo ogni giorno lo smartphone per le attività più disparate, che vanno ben oltre le chiamate e gli SMS. Allo stesso tempo però anche con i prodotti più moderni la durata della batteria è un problema: se si mettono insieme navigazione, gioco, applicazioni personali e altro è facile trovarsi con il telefono scarico ben prima che la giornata finisca.
Ed è probabilmente questo il nodo da sciogliere prima di tutti gli altri: prima della potenza, prima dei videogiochi, prima delle immagini 3D e dei video, prima di incredibili collegamenti, quello che vogliamo è uno smartphone che non ci faccia andare in ansia se aspettiamo una chiamata importante in serata e non abbiamo la possibilità di ricaricarlo.