La Cina contrattacca: Huawei spiata dagli USA sin dal 2009

I delicati rapporti tra Stati Uniti e Cina potrebbero diventare presto ancora più fragili con queste nuove dichiarazioni.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La Cina ha accusato gli Stati Uniti di aver eseguito una serie di attacchi informatici contro i server di Huawei per oltre un decennio, più precisamente dal 2009 fino ad oggi, aggiungendo una nuova tensione alle già delicate relazioni tra Pechino e Washington.

Mercoledì, il Ministero della Sicurezza di Stato cinese ha pubblicato un post sul suo account ufficiale di WeChat in cui vengono messi in evidenza i tentativi del governo statunitense di compromettere il gigante tecnologico cinese Huawei; inoltre, gli Stati Uniti vengono accusati di collaborare con importanti aziende tecnologiche per inserire backdoor nei software, nelle applicazioni e nelle attrezzature, allo scopo di rubare dati sensibili da paesi come Cina e Russia.

Il post afferma che nel 2009 gli Stati Uniti avrebbero iniziato ad infiltrarsi nei server della sede centrale di Huawei, attuando operazioni di sorveglianza. Con l'escalation delle tensioni geopolitiche, sia gli Stati Uniti che la Cina hanno intensificato le loro operazioni di spionaggio globale. Ad esempio, il Wall Street Journal ha riferito a luglio che hacker legati a Pechino avevano violato l'account di posta elettronica dell'ambasciatore statunitense in Cina, presumibilmente acquisendo centinaia di email.

Il post pubblicato mercoledì rivela che il Centro Nazionale Cinese di Risposta alle Emergenze Informatiche ha identificato uno spyware denominato "Second Date" mentre stava investigando un attacco informatico all'Università Politecnica Northwestern di Xi'an, avvenuto l'anno precedente. Il ministero ha dichiarato che "Second Date" è un malware di spionaggio informatico sviluppato dalla National Security Agency degli Stati Uniti, che opera in modo clandestino su migliaia di reti in vari paesi in tutto il mondo.

L'estrazione di "Second Date" è stata condotta con l'assistenza di Qihoo 360, un'azienda cinese che occasionalmente rende pubblici risultati riguardanti le attività di hacking statunitensi contro la Cina, come riferito da fonti di Nikkei Asia. Tuttavia, Qihoo 360 non ha menzionato specificamente il coinvolgimento di Huawei in queste attività.

Negli ultimi due mesi, i media statali cinesi, tra cui CCTV e Xinhua, hanno spesso descritto gli Stati Uniti come un "vero impero degli hacker", citando l'incidente alla Northwestern Polytechnical University. Contemporaneamente, la Cina ha rafforzato le misure contro le spie, rivedendo la sua legge anti-spionaggio per concentrarsi maggiormente sulla prevenzione degli attacchi informatici contro le agenzie governative e le infrastrutture chiave. Chiunque venga trovato colpevole di violazione rischia l'ergastolo.

Inoltre, la Cina ha consigliato al personale delle autorità governative centrali e locali e ai dipendenti delle aziende statali di evitare l'uso di iPhone, AirPods e Apple Watch al lavoro, secondo quanto riportato da Nikkei.