L'ex boss di Intel disperato per aver perso l'iPhone

Paul Otellini, ormai ex guida di Intel, analizza i propri anni al vertice dell'azienda, commentando amaramente la decisione di non lavorare con Apple sull'iPhone.

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a cura di Manolo De Agostini

Paul Otellini, ex amministratore delegato di Intel, ha svelato nel corso di una bella intervista al The Atlantic il suo più grande rammarico: non aver capito le potenzialità dell'iPhone, realizzando un chip ad hoc per l'allora nuovo prodotto di Apple. Quarant'anni in azienda, otto dei quali al vertice, e una decisione presa con la forza dei numeri, calpestando il proprio istinto.

"Abbiamo finito per non averlo (l'iPhone, ndr) o ignorarlo, a seconda di come volete vederla. Il mondo sarebbe stato parecchio diverso se lo avessimo fatto (un chip per l'iPhone, ndr). La cosa che dovete ricordare è che questo è successo prima che l'iPhone fosse introdotto e nessuno sapeva che cosa avrebbe fatto… in conclusione, c'era un chip a cui erano (Apple, ndr) interessati  e per il quale volevano pagare un determinato prezzo e non di più; quel prezzo era sotto le nostre previsioni di costo. Non riuscivo a vederlo. Non era una di quelle cose che avrebbe compensato con i volumi. A ben vedere, il costo previsto era sbagliato e il volume era 100 volte quello che chiunque pensava allora".

"La lezione che ho ricavato è stata che, mentre a noi piace parlare con i dati, tante volte nella mia carriera ho finito per prendere decisioni di pancia, e avrei dovuto seguire il mio istinto. Il mio istinto mi ha detto di dire di sì". Il resto è storia: Apple ha virato sull'architettura ARM e sul produttore Samsung. Intel ha perso un'occasione storica. Non sappiamo se un iPhone basato sui chip della casa di Santa Clara avrebbe riscosso lo stesso successo, ma quella di Otellini rimane una scelta sbagliata.

Per il resto il sessantatreenne californiano è stato un ottimo amministratore delegato, anche se non possiamo dimenticare l'ombra delle inchieste sull'abuso di posizione dominante (contro cui l'azienda ha sempre combattuto) e le multe prese dalla Commissione Europea e da altri organi di controllo nazionali e sovranazionali. Nel settore x86 Intel ha ridotto AMD ai minimi termini e il fatturato sotto la sua guida è salito alle stelle.

Nelle mani di Brian Krzanich lascia un'azienda in salute, e che si può dire sulla giusta strada secondo quanto mostrato recentemente con l'architettura Silvermont dedicata al settore mobile. Se ti chiami Intel, però, non è mai abbastanza. Krzanich ha già tracciato la strada, affermando che l'azienda deve crescere nell'area mobile con un passo più rapido di quello tenuto sino a oggi. Non una dichiarazione di quelle che strappano applausi, ma un chiaro segno di aver compreso la realtà dei fatti. Auguri a Krzanich e buona pensione (dorata) a Otellini.