Non vi piace Siri? Gemini e ChatGPT potrebbero presto sostituirlo sugli iPhone

Apple potrebbe permettere la sostituzione di Siri con altri assistenti virtuali a causa delle pressioni dei regolatori dell'UE.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Nel mondo degli assistenti virtuali, Apple si trova di fronte a un bivio storico. L'azienda di Cupertino, che ha rivoluzionato il mercato con l'introduzione di Siri nel 2011, oggi fatica a tenere il passo con l'evoluzione dell'intelligenza artificiale conversazionale. Una situazione che porterebbe l'azienda a decisioni impensabili fino a pochi anni fa, tra cui la possibilità di consentire agli utenti di sostituire completamente Siri con assistenti vocali di terze parti.

La crisi di Siri è ormai evidente. Apple ha dovuto ritirare campagne pubblicitarie che mostravano funzionalità avanzate dell'assistente vocale che, a distanza di quasi un anno, non sono ancora state implementate. Nel frattempo, concorrenti come Google Gemini continuano a prosperare nell'ecosistema Android, ampliando il divario tecnologico con la soluzione di Apple.

Come risposta temporanea, Apple ha integrato ChatGPT all'interno del pacchetto Apple Intelligence sugli iPhone, permettendo al chatbot di OpenAI di gestire le richieste a cui Siri non è in grado di rispondere. Si vocifera inoltre che l'azienda stia negoziando per portare a bordo altri chatbot AI con funzionalità simili.

Secondo Bloomberg, Apple starebbe valutando di permettere agli utenti di sostituire completamente Siri come assistente vocale predefinito sui propri dispositivi. Una mossa che rappresenterebbe un cambiamento radicale, considerando che Siri è sempre stata presentata come una delle innovazioni distintive dell'ecosistema Apple. Questa decisione sarebbe guidata non solo dalla mancanza di un vantaggio competitivo, ma anche dalle pressioni normative, in particolare dall'Unione Europea.

"Per soddisfare le normative previste dall'Unione Europea, l'azienda sta ora lavorando alla modifica dei propri sistemi operativi in modo che, per la prima volta, gli utenti possano passare da Siri come assistente vocale predefinito a opzioni di terze parti", riporta Bloomberg, citando una fonte a conoscenza della questione.

Nella sua forma attuale, quando si pongono a Siri domande come "Chi ha vinto l'Oscar per la miglior regia nel 2023?" o "Quale principio è più adatto per comprendere il movimento dei fluidi in un circuito chiuso?", l'assistente non è in grado di rispondere. Invece, delega queste richieste a ChatGPT, previa autorizzazione dell'utente.

Il tema più ampio, tuttavia, è che Siri è destinata a rimanere. Consentire agli utenti di sostituirla completamente con un prodotto di terze parti – come Google Gemini, Claude di Anthropic o ChatGPT di OpenAI – equivarrebbe a un'ammissione di inferiorità nella competizione degli assistenti basati su intelligenza artificiale. Una concessione che Apple difficilmente può permettersi.

Eppure, dato lo stato attuale di Siri, molti utenti sono già passati a chatbot concorrenti come Gemini, ChatGPT e Perplexity, che si stanno integrando sempre più con servizi di terze parti. I test condotti con Gemini su iPhone dimostrano che l'assistente di Google è già superiore a Siri sotto molti aspetti.

Il lungo report di Bloomberg suggerisce che gli utenti passerebbero volentieri a soluzioni alternative se Apple lo consentisse. "In assenza di un grande salto di qualità nei prodotti Apple, molti utenti potrebbero fare questo cambiamento", aggiunge la testata. Apple ha già fatto importanti concessioni per gli utenti nell'UE, come consentire app store di terze parti, opzioni di pagamento esterne alle app e la possibilità di cambiare le app predefinite per messaggistica e chiamate.

Il futuro dell'AI in casa Apple

Mentre affronta queste sfide, Apple sta lavorando alla prossima generazione di Siri, chiamato internamente con il poco originale nome di "LLM Siri", che dovrebbe offrire le stesse capacità dei moderni chatbot AI. Tuttavia, secondo report precedenti, questo rinnovamento è previsto non prima di uno o due anni. Per svilupparlo, Apple sta anche chiedendo agli utenti di contribuire con dati per l'addestramento del sistema.

L'azienda sta apparentemente cercando di separare il marchio Apple Intelligence da Siri, in modo da poter continuare a sviluppare nuove funzionalità basate sull'AI senza dover condividere la ribalta con l'assistente virtuale in difficoltà. Come parte di questa strategia, Apple sta valutando nuove funzionalità come uno strumento di gestione della batteria assistito dall'AI e un coach sanitario personalizzato.

Dopo i recenti problemi di Siri, si dice che la compagnia stia pianificando un approccio più cauto agli annunci di nuove funzionalità. "Apple, per la maggior parte, smetterà di annunciare funzionalità più di pochi mesi prima del loro lancio ufficiale", aggiunge il report di Bloomberg. Scopriremo di più sulla roadmap futura dell'azienda alla conferenza WWDC 2025 del prossimo mese.

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