I Teleconverter Kit non sono una novità nel mondo degli smartphone. Da anni diverse aziende hanno introdotto per i loro cameraphone di punta la possibilità di agganciare, tramite degli ammennicoli esteticamente più o meno accettabili, delle lenti analogiche che ne facessero risplendere i loro sensori di punta.
Quando questi accessori riuscivano a uscire dalla fase prototipale, raggiungendo gli scaffali dei negozi, l’accoglienza è sempre stata mista. Per molti si trattava di puri esercizi di stile. Accessori meravigliosi, per quanto costosi, che mostravano la potenza del modulo fotografico di questo, o quello, smartphone, spingendone le vendite; per i professionisti della fotografia si sono rivelati strumenti molto circostanziali, utili per lo più in situazioni talmente poco comuni nella loro professione, da renderli poco interessanti anche per loro.
In linea di massima, però, non sono mai, realmente, riusciti a fare breccia nel cuore dell’utenza, almeno fino a oggi, visto che OPPO ha deciso di realizzare per il suo splendido Find X9 Pro (trovate qua la recensione completa) un kit Teleconverter realizzato a due mani con Hasselblad e pensato per rendere il più facile, e immediato, possibile l’utilizzo di un teleobiettivo analogico con il proprio smartphone.
Sulla carta sembra il “solito” teleobiettivo aggiuntivo, ma l’enorme successo che ha riscontrato tra gli utenti (al momento è sold out nello store ufficiale) è dato della differenza con la quale l’azienda lo ha proposto, oltre che nelle sue ottime qualità.
Innanzitutto bisogna fare un importante anticipazione: continua a non trattarsi di un accessorio “per tutti”. Costa molto (499€ sullo store ufficiale), richiede comunque di portarsi dietro un accessorio aggiuntivo e il suo utilizzo rimane circoscritto a determinati scenari d’uso, ma è indubbio che OPPO abbia fatto tutto il possibile per renderlo un compagno di viaggio affidabile e poco ingombrante.
All’interno della confezione del Teleconverter Kit per OPPO Find X9 Pro, difatti, troviamo: un case molto sottile, dotato di magnete posteriore, pensato per essere il meno possibile invasivo nell’utilizzo di tutti i giorni.
Lo si infila e ce lo si dimentica, vista la sua estrema leggerezza. La cornice che adorna le fotocamere, presenta una struttura a binario pensate per innestarci il secondo accessorio presente nella confezione: un pannellino metallico quadrato, che compie due funzioni molto specifiche: copre tutte le fotocamere del Find X9 Pro, tranne la lente periscopica, e propone un innesto a baionetta per il teleobiettivo.
Poi troviamo un piccolo accessorio molto situazionale, ovvero un supporto per il teleobiettivo compatibile con i treppiedi. Un accessorio all’apparenza molto situazionale, ma che in realtà si rivela molto intelligente.
Infine c’è lui: il teleobiettivo realizzato assieme ad Hasselblad che moltiplica di 3.28X la lente periscopica del Find X9 Pro, garantendo scatti ancora più incredibili in tutte quelle situazioni dove uno zoom maggiore (e una minore perdita di dettaglio) fa la differenza.
Ma se il Find X9 Pro fa già delle foto splendide, grazie anche al suo sensore da 200 megapixel, a cosa serve un obiettivo aggiuntivo?
La risposta è molto semplice: l’obiettivo presente nell’ultimo nato in casa OPPO, permette di scattare in tre modalità differenti:
– 3x, utilizzando l’intero sensore con una focale equivalente di 70 mm;
– 6x, ottenuta tramite un ritaglio che sfrutta 50 dei 200 megapixel disponibili, con focale da 140 mm;
– 12x, che arriva a 280 mm ricorrendo solo a una piccola porzione centrale del sensore, pari a 12 megapixel.
Il problema è che se sulla carta tutto sembra incredibile, nella realtà dei fatti quando si aumenta lo zoom l’area del sensore risulta troppo ridotta per garantire dettaglio, pulizia e assenza di rumore.
Motivo per il quale subentra il post processing realizzato tramite IA che, però, nella maggior parte dei casi genera degli artifici, o se preferite allucinazioni, che risultano parecchio evidenti non appena si ingrandisce una foto o se ne scatta una con uno zoom troppo marcato.
E qui subentra il teleobiettivo, il quale va a supportare il sensore del Find X9 Pro, permettendogli di raggiungere un 10X ottico.
Oltre a questo buonissimo risultato, la modalità Teleconverter presente nell’applicazione dedicata alla fotocamera del Find X9 Pro, permette di estendere lo zoom offerto dal teleobiettivo fino a 40X (passando per uno step intermedio a 20X), perdendo però in apertura effettiva (che da f/3.0 arriva a circa f/6.9) richiedendo l’intervento del post processing tramite IA per evitare un eccessivo rumore.
Il risultato finale risulta sempre ottimo fino ai 20X, mentre a 40X si iniziano a incontrare, nuovamente, gli stessi artifici che si presentavano usando al massimo lo zoom del Find X9 Pro senza teleobiettivo.
Sia chiaro, non si tratta di foto “brutte”, ma è giusto sottolineare il fatto che, per quanto molto convincenti, a 40X qualche allucinazione, specialmente zoomando la foto appena scattata, si potrebbe riscontrare, in particolar modo negli scenari complessi con molte scritte lontane o dettagli che si impastano facilmente.
Chiarito il funzionamento generale di questo peculiare accessorio, non resta che comprendere come sia riuscita OPPO a renderlo molto più convincente dei tentativi svolti in passato dai concorrenti.
Il motivo sta tutto in due aspetti fondamentali: una comunicazione che non considerasse esclusivamente i professionisti del settore e una semplificazione dell’utilizzo di questa lente aggiuntiva.
Partiamo dalla secondo aspetto, che è anche il più importante. OPPO ha dedicato una sezione apposita, all’interno dell’app fotocamera del Find X9 Pro, per il Teleconverter. Questa porzione di app, si occupa di isolare la camera da 200 megapixel e fornire una serie di funzioni semplici e intuitive per scattare foto, o girare video, senza dover pensare a tutte quelle impostazioni per professionisti.
Tutto risulta molto “punta e scatta”, con un tocco si seleziona il filtro preferito, si regola lo zoom e si fotografa senza tante preoccupazioni.
In caso si volesse girare un video, con la stessa semplicità si abilita il Dolby Vision e, in caso si stesse partecipando a un concerto (o a uno spettacolo dal vivo) la modalità palco e l’isolamento dei rumori vicini.
Tutto funziona con una semplicità disarmante, la stabilizzazione per i video è ottima (e può essere incrementata senza perdite di qualità con una funzione apposita presente nell’HUD dell’app), non c’è rischio di foto mosse e le varie tipologie di scatto offerte dall’app permettono di ottenere ottimi risultati in, praticamente, ogni contesto, al netto di non voler esagerare con lo zoom spingendosi fino a 40X.
Venendo invece al discorso “comunicazione”, OPPO è stata molto sagace nel puntare tutto sul concetto di “smartphone da concerto” (o da stadio o da evento dal vivo), visto che è proprio in quei contesti che la combo Find X9 Pro e Teleconverter brilla di luce propria.
Per chi si siede lontano dal palco, magari su una tribuna, uno spalto o un anello posto eccessivamente in alto, potersi mettere in tasca un teleobiettivo da 10cm, poco ingombrante e che non necessita di troppi accessori aggiuntivi per essere installato, è una manna dal cielo.
Normalmente a questi eventi sono proibite le, ben più costose, attrezzature professionali, motivo per il quale un kit del genere, che punta tutto sulla semplicità, si rivela incredibile per immortalare gli artisti sul palco, i giocatori sul campo o qualsivoglia evento a cui si assiste, senza le limitazioni date dagli zoom presenti negli smartphone.
Vi ricordate che vi parlavo dell’adattatore presente in confezione? Ecco, se pensate che sia uno strumento ancor più situazionale dello stesso teleobiettivo, sappiate che essendo compatibile con ogni tipologia di treppiede, si rivela fantastico quando abbinato a tripodi snodabili, magnetici o di piccole dimensioni, visto che permette di avere un piccolo punto di appoggio addizionale che ne incrementa la stabilità o, come nel gaso degli snodabilissimi Gorilla Pod, può essere ancorato alla ringhiera di uno spalto in pochi secondi.
Un accessorio, quindi, che pur essendo costoso si rivela ottimo per tutti quegli utenti che amano la fotografia in mobilità, votati al punta e scatta e che chiedono a gran voce uno zoom efficace ed affidabile. Non sorprende, quindi, che sia andato sold out così in fretta, soprattutto considerando che il prezzo totale di 1898€, dato dalla somma dello smartphone e del Teleconverter, per quanto sia indubbiamente importante, resta allineato a quello di alcuni top di gamma nelle loro configurazioni più pretenziose.
Il Teleconverter kit, però, non è un accessorio perfetto. Innanzitutto, per quanto la dotazione sia ricca, e i materiali di ottima qualità, manca una custodia per il teleobiettivo. Va bene che OPPO ha curato i tappi di protezione per innesto e lente, ma resta poco piacevole buttare una lente di quel prezzo nello zaino, nella borsa o in tasca con le chiavi, senza una pochette di tela a proteggerla.
Dopodiché, per quanto abbiamo apprezzato l’estrema semplicità di utilizzo, non capiamo come mai l’azienda abbia deciso di rimuovere completamente la modalità manuale, così come non sia possibile scattare in RAW. Un conto è semplificare la vita agli amanti del punta e scatta, un conto è tagliare fuori un fetta di utenti che lo avrebbero sfruttato anche in contesti maggiormente professionali.
Infine, per quanto l’IA lavori bene, sarebbe stato interessante poter decidere in totale autonomia se farla intervenire oppure no negli scatti.
Come per l’impossibilità di agire sul tempo di posa (che a volte non è riuscito a catturare il momento che vorremmo) anche poter decidere arbitrariamente di tenersi una foto con più rumore, ma meno aberrazioni, sarebbe stato apprezzabile.
Infine rimane il dubbio più grande, quello a cui OPPO dovrebbe dare una risposta chiara per aumentare, ancora di più, l’interesse degli acquirenti in merito a questo Teleconverter kit, ovvero la sua durata nel tempo.
Ok, è chiaro a tutti che gli smartphone attuali siano pensati per durare più di un anno, ma rimane il fatto che un accessorio da 499€ non può essere confinato esclusivamente a un solo device.
Se OPPO si prodigherà nel comunicare l’eventuale compatibilità di questo teleobiettivo anche con futuri device dell’azienda (visto che alla fine si tratta di realizzare una over compatibile con esso anche per i prossimi modelli), consigliarlo a chiunque possieda un Find X9 Pro, e sia ovviamente interessato a espandere la propria esperienza fotografica, diventa praticamente immediato, viste le indubbie qualità e le pochissime sbavature (prettamente vincolate al software) che lo sporcano.