Perché questa funzionalità Pro non arriva anche sui vecchi Pixel?

I controlli manuali per la fotocamera di Pixel 8 Pro funzionano anche sui vecchi modelli ma non ufficialmente. Perché Google non li sblocca?

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

La settimana scorsa, Google ha lanciato i suoi nuovi smartphone di punta: Pixel 8 e Pixel 8 Pro. Soprattutto il modello "Pro" ha catturato l'attenzione degli appassionati di fotografia grazie a una serie di funzionalità esclusive, tra cui Video Boost. Ma la vera novità che ha fatto parlare di sé è l'introduzione di controlli manuali per la fotocamera, una prima assoluta per la linea Pixel.

Ciò che rende quest'ultima novità ancora più intrigante è che, secondo quanto dichiarato da Google, questi controlli non sono previsti per gli altri dispositivi Pixel, neanche per il modello Pixel 8 standard. Quando è stato chiesto a Google se aveva intenzione di estendere questa funzionalità agli altri dispositivi Pixel, l'azienda ha risposto che "ci penserà".

Uno dei più noti leaker del settore, Kamila Wojciechowska, ha dimostrato su X (noto in passato come Twitter) che in realtà non ci sono ostacoli tecnici a impedire a Google di portare questi controlli professionali su altri smartphone Pixel.

In una serie di post, Kamila ha mostrato come i controlli della fotocamera del Google Pixel 8 Pro funzionassero perfettamente su un Pixel 7 Pro. Inoltre, ha avanzato l'ipotesi che qualsiasi dispositivo Pixel mosso da un chip Tensor potrebbe teoricamente usufruire di queste funzionalità avanzate.

In altre parole, sembra che l'unico ostacolo che impedisce a Google di estendere questa funzionalità agli altri modelli Pixel sia Google stessa. Probabilmente con l'idea di spingere le vendite del nuovo modello, l'azienda americana ha deciso di dotarlo di questa funzione in via esclusiva.

Certo, Kamila ha riscontrato alcune limitazioni, come il fatto che la velocità dell'otturatore sul Pixel 7 Pro è limitata a otto secondi, mentre il Pixel 8 Pro può arrivare fino a 16 secondi. Quindi, non si tratta di un trasferimento esatto delle funzionalità. Le API sembrano però presenti per permettere l'implementazione di questi controlli.

Speriamo che Google decida di fare questo passo nel prossimo futuro. Ad essere completamente onesti, l'azienda non ha mai escluso questa possibilità, ha solo dichiarato che non aveva piani in tal senso fino a questo momento. Spetta quindi al pubblico far sentire la propria voce e convincere Google ad investire il tempo e le risorse necessarie per rendere questa funzionalità accessibile a tutti i suoi utenti.