Punisce i figli e toglie Internet a un paese intero, succede in Francia

Un paese in Francia si è ritrovato senza linea telefonica né Internet in piena notte per colpa di un jammer troppo potente.

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a cura di Francesca Fenaroli

Cercare di frenare la dipendenza da social network negli adolescenti non è sempre facile, ma alcuni metodi coercitivi rischiano di sfuggire presto dal controllo: lo sanno bene gli abitanti di Messanges, paese di poco più di 1000 abitanti della costa sud-ovest della Francia, che si sono ritrovati senza linea telefonica né Internet mobile dalle 12 alle 3 di notte per colpa di un disturbatore di frequenza troppo potente.

A riportare i fatti avvenuti a inizio febbraio è l'ANFR (Agence Nationale des Fréquences), autorità nel campo delle frequenze radio in Francia, nel suo sito ufficiale: il colpevole del disservizio che ha messo in ginocchio le telecomunicazioni di Messanges è infatti un padre di famiglia che, per limitare l'utilizzo del Web da parte dei suoi figli, è ricorso agli estremi rimedi installando un jammer, ovvero appunto un disturbatore di frequenza in grado di interrompere il segnale per un certo lasso di tempo.

Questo jammer però si è rivelato più potente del previsto: il dispositivo era infatti di tipo multi-banda, capace di disturbare sia il Wi-Fi proveniente dalla rete fissa che la rete cellulare, ma soprattutto con un raggio d'azione ben più ampio, capace di ricoprire l'intero paese e buona parte di un comune vicino.

D'altro canto i jammer, sebbene reperibili online senza difficoltà, non sono certificati: utilizzarli anzi è reato sia in Francia che in Italia. A proibire l'utilizzo di questi apparecchi nel nostro Paese in difesa della libertà nel campo delle telecomunicazioni sono gli articoli 340, 617 e 617 bis del Codice Penale:

Chiunque, fuori dei casi consentiti dalla legge, installa apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine di intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

Art. 617bis C.P.

Dopo che l'agente del dipartimento di Tolosa dell'ANFR, arrivato per indagare sull'origine del disservizio, ha scoperto dell'esistenza del jammer è scattata subito l'intimazione al possessore dell'apparecchio di consegnarlo immediatamente alle forze dell'ordine per il sequestro.

Il padre di famiglia, che ha acquistato e attivato il jammer nelle ore notturne per impedire ai propri figli di andare a letto troppo tardi stando su Internet, pagherà cara questa decisione: oltre alla mora da 450 euro per l'intervento dell'ANFR rischia infatti fino a sei mesi di reclusione e 30mila euro di multa.

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