Qualcomm condannata a pagare 975 milioni di dollari all'Antitrust cinese

Qualcomm ha accettato di pagare 975 milioni di dollari all'Antitrust cinese per la sua onerosa gestione delle licenze legate al mobile.

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a cura di Dario D'Elia

Qualcomm dovrà pagare una multa di 975 milioni di dollari per violazione delle norme antitrust cinesi. Dopo un braccio di ferro di un anno tra il colosso dei chip e la National Development and Reform Commission (NDRC) della Repubblica Popolare Cinese si è giunti a un accordo che chiude definitivamente la questione – e non prevedrà ricorsi. Di fatto accettate una serie di concessioni, il colosso statunitense potrà proseguire nella sua attività.

cina mobile

In Cina si fa festa

Com'è risaputo l'azienda ottiene la maggior parte dei suoi profitti dal mercato licenziatario correlato ai brevetti dei suoi chip, forniti alle aziende leader del settore hi-tech. Fino a oggi Qualcomm forniva dei pacchetti licenziatari che comprendevano anche tecnologie inutili o secondarie, non solo gli elementi fondamentali per usare i suoi chip negli smartphone 3G e 4G.

Grazie all'accordo cinese d'ora in poi sarà costretta a offrire quanto richiesto senza spese extra. Inoltre le tariffe licenziatarie dovranno essere in linea con quelle del resto del mondo.

L'unica buona notizia, a cui l'AD Steve Mollenkopf ha dato risalto, è legata al miglior posizionamento dell'azienda sul mercato cinese: non sono più previste sorprese per il futuro. Il NASDAQ ieri alla notizia della sanzione ha penalizzato le azioni di circa il 3%. Forse neanche tanto, poiché in fondo il fatturato cinese vale più di 13 miliardi di dollari – il 50% di quello complessivo.

L'unico rischio è che su altri mercati le Antistrust nazionali decidano di seguire l'esempio cinese.