Recensione Neffos C9a: il punto di forza è la maneggevolezza

Recensione Neffos C9a, smartphone Android entry-level basato sul processore MediaTek 6739WW accoppiato a 2 Gigabyte di RAM.

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a cura di Tom's Hardware

In un panorama smartphone in cui si tende a realizzare dispositivi con display sempre più grandi, Neffos ha deciso di andare controtendenza con questo C9a. Si tratta infatti di un prodotto che fa della maneggevolezza il suo vero punto di forza, grazie al peso di 145 grammi e all'altezza di 146.5 mm. Per avere un metro di paragone, pensate che un iPhone XS Max pesa 208 grammi ed è alto 157.5 mm. Senza dimenticare come, in Italia, il C9a venga venduto ad appena 119,99 euro.

Sono state ovviamente operate alcune rinunce tecniche per contenere il prezzo. Probabilmente la più importante è legata alla RAM, che in questo smartphone si ferma a 2 Gigabyte. Un quantitativo che comincia a essere superato nel mondo smartphone ma che in realtà, come vedremo, inficia solo parzialmente l'esperienza utente quotidiana. Neffos ha infatti lavorato bene lato software, altro punta chiave del prodotto.

Per questa recensione abbiamo comunque pensato a un particolare esperimento, ovvero offrirvi il punto di vista anche di due utenti. Qualche settimana fa abbiamo infatti annunciato l'inizio del Community Test sul Neffos C9a all'interno del forum di Tom's. Troverete dunque nella seconda e terza pagina dell'articolo l'opinione sul prodotto di Manuel Ferrari e Jarren, appunto i due utenti selezionati per il progetto.

La piacevolezza della portabilità

Non ci sono dubbi, avere uno schermo grande ha i suoi vantaggi. Di contro però è davvero piacevole portare con se uno smartphone che sta comodamente nelle tasche dei pantaloni, o che può essere utilizzato con una sola mano. È il caso di questo Neffos C9a, nel quale è stato compiuto un ottimo lavoro di ottimizzazione degli spazi. C'è infatti comunque uno schermo da 5,45 pollici, per cui sufficientemente ampio per qualsiasi operazione, complice la riduzione generale delle cornici.

I pulsanti fisici (volume e accensione) sono perfettamente raggiungibili con le dita, così come il sensore biometrico posizionato sul retro. La scansione delle impronte è precisa, ma lo sblocco avviene in maniera lenta, in alcuni casi troppo. Non è escluso comunque che possa trattarsi di un aspetto su cui poter intervenire via software. Discorso analogo per la scansione del volto, che soffre inevitabilmente in notturna non avendo sensori dedicati.

La scocca è realizzata in policarbonato, il design è abbastanza anonimo ma comunque la colorazione Silver che vedete ritratta nelle immagini è piacevole dal vivo. La finitura opaca della back cover non trattiene le impronte, lo smartphone non è scivoloso e, tra l'altro, Neffos include nella confezione di vendita anche una cover in TPU semi rigido. Un accessorio non così scontato considerando il prezzo del dispositivo, anche perché troverete anche una pellicola per il display.

Quest'ultimo è un pannello IPS LCD da 5,45 pollici caratterizzato da risoluzione di 1.440 x 720. È uno schermo adeguato alla fascia di prezzo, non fa gridare al miracolo ma è comunque godibile nell'utilizzo quotidiano. Gli angoli di visuale, così come la luminosità, sono tutto sommato buoni, il trattamento olefobico del vetro anteriore è convincente e questo aiuta nella visibilità all'aperto. La taratura della gamma cromatica spinge un po' troppo i colori verso tonalità fredde.

Prestazioni e fotocamera

Il cuore pulsante del Neffos C9a è il processore MediaTek 6739, caratterizzato da una CPU quad-core Cortex-A53 a 1.5 GHz e accoppiato a 2 Gigabyte di RAM. Non siamo difronte a un mostro di potenza, e quando viene messo sotto stress (magari con i giochi) lo si percepisce, con la comparsa di rallentamenti. Di contro però, al di là di ciò che racconta la scheda tecnica, nello svolgimento delle operazioni quotidiane rimane uno smartphone piacevole. 

Merito soprattutto della parte software. L'interfaccia grafica di Neffos contribuisce certamente a non appesantire troppo la piattaforma hardware, senza peraltro installare di default troppe applicazioni, se non quelle essenziali: dal registratore a OfficeSuite, passando per due software proprietari di TP-Link per il networking. Tutto comunque disattivabile qualora non si utilizzino, mentre Android è in versione 8.1.0. I 16 Gigabyte di storage, comunque espandibili, sono un po' troppo risicati per le applicazioni.

Godibile il comparto fotografico. Il sensore posteriore da 13 Megapixel consente di ottenere degli scatti adeguati alla fascia di prezzo, soprattutto in diurna. In generale le fotografie in condizioni di luce hanno un buon livello di dettaglio, mentre la modalità notte consente di tirare fuori scatti accettabili, pur essendo presente parecchio rumore video.

Discorso analogo per la fotocamera anteriore da 5 Megapixel, che tra l'altro può contare su un flash LED frontale. I video possono essere registrati fino alla risoluzione Full-HD a 30 fps, e la qualità è più o meno al medesimo livello del comparto fotografico: non fa gridare al miracolo, ma considerando il segmento di appartenenza è adeguata.

Buona l'autonomia. Sotto la scocca c'è una batteria da 3.020 mAh che, con il mio utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), mi ha permesso di coprire 15 ore lontano dalla presa elettrica a fronte di 3 ore di schermo acceso e un residuo di carica del 23%. Insomma, si riesce ad arrivare a sera, peccato solo per la presenza della porta micro-USB anziché USB-C, anacronistico nel 2018.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

L'identikit dell'utente ideale per il Neffos C9a è facilmente tracciabile: è lo smartphone giusto per chi è alla ricerca di maneggevolezza, non ha particolari pretese in termini di prestazioni e vuole spendere poco. Tra i 100 e i 120 euro la scelta è molto vasta, ma non è poi così agevole trovare dispositivi validi, come invece lo è salendo tra i 150 e i 200 euro.

La scelta di Neffos di puntare sulla maneggevolezza potrebbe assolutamente pagare. Una sorta di controtendenza rispetto all'andamento del mercato smartphone, in grado però di intercettare le esigenze di una fascia d'utenza ancora molto larga.