Il recente Samsung Galaxy S5 può restare in stand-by anche un giorno intero con solo il 10% di carica residua, grazie al nuovo sistema Ultra Power Saving Mode (UPSM) sviluppato da Samsung. I primi test effettuati sembrano confermare quanto affermato da Samsung e ieri Ryan Whitwam di ExtremTech ha spiegato come gli ingegneri sudcoreani ci siano riusciti.
La soluzione di Samsung "circoscrive praticamente tutto ciò che fa il telefono", afferma Whitwam, mentre le proposte di altri produttori si limitano a ridurre la luminosità dello schermo e le attività in background. Quando si attiva UPSM, per esempio, lo schermo Super AMOLED passa a una visualizzazione in scale di grigio - che consuma meno energia rispetto a quella a colori.
Visto che uno schermo Super AMOLED non ha retroilluminazione, infatti, passando alla scala di grigi il risultato è che ci sono meno pixel accesi e quindi meno assorbimento energetico. Altresì quando è necessario il Galaxy S5 riduce la luminosità massima a 87 nit (il massimo è 400); leggere sotto una luce intensa sarà difficile ma non impossibile grazia alla visualizzazione in bianco e nero, e il telefono durerà un po' di più.
Se lo schermo è l'elemento su cui concentrarsi di più comunque non è l'unico: quando si attiva la modalità UPSM infatti agisce anche sul SoC Snapdragon 801, spegnendo due dei quattro core Krait e portando la frequenza da 2.5 a 1.5 GHz. Parallelamente la frequenza di aggiornamento dello schermo passa da 60 a 30 Hz.
Quanto al software e all'interfaccia TouchWiz, l'attivazione di UPSM spegne praticamente tutte le attività in background a parte quelle necessarie per ricevere telefonate ed SMS. In questa situazione molte applicazioni non si potranno nemmeno aprire, per garantire la massima "sopravvivenza" con poca carica residua.
Il risultato è che il GS5, se necessario, arriva a consumare solo 16,8 mW: in teoria così lo standby può durare fino a 64 ore con solo il 10% di carica. Samsung dichiara tuttavia solo 24 ore di durata, presumendo che ogni tanto il telefono lo usiamo - per chiamare o per controllare l'ora, se non altro.
"L'Ultra Power Saver Mode è un esempio di come un OEM possa usare le modifiche di Android a fin di bene invece che per fare del male. Dopotutto Google non si è preoccupata d'inserire una modalità di risparmio energetico in Android", conclude Whitman. Siete d'accordo, credete che sia un valore aggiunto al momento di scegliere lo smartphone?