Samsung sembra aver trovato un modo per distinguersi dalla concorrenza grazie a un dettaglio apparentemente minore ma potenzialmente rivoluzionario. Il Galaxy XR, il primo visore perla realtà estesa del colosso sudcoreano, nonché il primo di questi device che utilizza la piattaforma Android XR, nasconde infatti una caratteristica tecnica che potrebbe rivelarsi un vero punto di forza rispetto ai visori di Apple e Meta. Si tratta di una porta USB-C dedicata esclusivamente agli accessori, completamente indipendente dal sistema di alimentazione del visore.
La scoperta, portata alla luce dal sito specializzato UploadVR, rivela come questa connessione sia nascosta sotto un cappuccio protettivo posizionato sulla cinghia destra del dispositivo. La scelta di Samsung di separare fisicamente la ricarica dalla connettività rappresenta una soluzione ingegneristica che nessun altro produttore di visori consumer ha finora implementato in questa fascia di mercato.
Per comprendere l'importanza di questa scelta progettuale, è sufficiente confrontare Galaxy XR con i suoi principali competitor. Apple Vision Pro, il visore di Cupertino dal prezzo premium, è completamente privo di una porta fisica accessibile agli utenti comuni. Chi desidera collegare accessori via cavo deve infatti sborsare circa 400 dollari per l'abbonamento al programma sviluppatori e per l'apposita cinghia dedicata, una soluzione chiaramente pensata per un pubblico professionale e non per il consumatore medio.
La situazione di Meta con i suoi visori Quest è leggermente migliore, ma presenta comunque un compromesso significativo. I dispositivi Quest integrano una porta USB-C, ma questa viene utilizzata sia per l'alimentazione che per gli accessori. Gli utenti si trovano quindi costretti a scegliere: mantenere il visore collegato alla corrente elettrica oppure utilizzare periferiche cablate, ma non entrambe le cose contemporaneamente.
La soluzione Samsung aggira elegantemente questo problema attraverso un sistema duale. La batteria esterna del Galaxy XR si collega tramite un connettore proprietario a pin, liberando completamente la porta USB-C per qualsiasi altro utilizzo. Nei test condotti da UploadVR, il visore si è dimostrato compatibile con adattatori Ethernet, webcam e persino console portatili, aprendo scenari d'uso particolarmente interessanti.
Le applicazioni pratiche di questa caratteristica vanno ben oltre la semplice comodità. Per i giocatori più esigenti o per chi necessita di connessioni a bassa latenza, la possibilità di collegare un cavo Ethernet fisico rappresenta un vantaggio tangibile rispetto all'utilizzo del Wi-Fi. Anche le applicazioni professionali che richiedono stabilità di connessione potrebbero beneficiare enormemente di questa opzione.
Ma le potenzialità della porta USB-C dedicata vanno ancora oltre. Con il cavo appropriato, Galaxy XR potrebbe funzionare come monitor esterno cablato, trasformandosi in uno schermo personale ad alta definizione per computer o altri dispositivi. Naturalmente, per sfruttare appieno queste possibilità servono accessori con specifiche adeguate: un monitor esterno richiederebbe il supporto DisplayPort Alt Mode sia dal cavo che dal dispositivo sorgente, mentre periferiche che necessitano di alimentazione avrebbero bisogno di cavi con Power Delivery.
L'ecosistema Android XR dovrebbe inoltre garantire una discreta compatibilità con accessori di terze parti, sempre che esistano i driver appropriati e il supporto software necessario. Questo rappresenta un ulteriore vantaggio rispetto alle soluzioni più chiuse dei concorrenti, dove le opzioni di espandibilità rimangono limitate dalle scelte del produttore.
Sebbene la maggior parte degli utenti probabilmente manterrà il cappuccio protettivo chiuso per gran parte del tempo, preferendo la comodità della connettività wireless, l'esistenza di questa porta rappresenta una forma di flessibilità progettuale che distingue il Galaxy XR nel mercato dei visori consumer. Samsung dimostra così di aver ascoltato le esigenze di una fascia di utenti più esigenti, offrendo opzioni che altri produttori hanno riservato esclusivamente a costosi kit per sviluppatori o hanno semplicemente ignorato in favore di soluzioni più minimaliste.
Con questa scelta, il produttore coreano si posiziona come l'unico marchio nella sua categoria a offrire un accesso dedicato agli accessori cablati senza compromessi sull'alimentazione, un dettaglio che potrebbe fare la differenza per professionisti e appassionati alla ricerca della massima versatilità.