Samsung ha pagato degli utenti per gettare fango su HTC?

Brutta storia in quel di Taiwan, dove Samsung sembra sia stata pizzicata con le mani nella marmellata. L'azienda avrebbe sostenuto alcuni internauti per gettare discredito su HTC nei commenti su siti e forum. L'FTC taiwanese indaga.

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a cura di Manolo De Agostini

Samsung paga gli internauti per screditare HTC? È quello che si sta chiedendo la Fair Trade Commission di Taiwan, impegnata nelle indagini e pronta a punire l'azienda sudcoreana con una multa fino a 835 mila dollari se fosse riscontrata colpevole di violazione delle norme.

Le indagini sono iniziate dopo che un sito locale, chiamato TaiwanSamsungLeaks, ha accusato l'azienda di Seoul di aver avviato una campagna di marketing "malvagia" usando anonimi utenti Internet, in particolare studenti (che si pagano poco e hanno tanto tempo libero), per infamare i prodotti della rivale taiwanese.

Come prova, il sito ha pubblicato alcuni documenti, facenti capo a un'azienda di marketing assunta da Samsung, in cui erano monitorati e catalogati diversi post pubblicati su siti locali. Nei topic segnalati c'era un utente che si lamentava dell'HTC One X della sua fidanzata, costantemente in crash, e un altro post in cui si lodava il Galaxy Note rispetto all'HTC Sensation XL.

Nei topic erano pubblicate anche delle recensioni, in cui si affermava che il Galaxy S III superava l'HTC One X in autonomia e potenza grafica. Inoltre, alcuni commentatori cercavano di lodare Samsung, e si chiedevano se i dispositivi dell'azienda avessero aiutato qualcuno ad avere promozioni sul posto di lavoro. Insomma, apparentemente un lavoro sottotraccia, ignobile e vigliacco.

E mentre Samsung deve ancora ricevere la notifica dell'indagine da parte della FTC di Taiwan, ha già ammesso che in passato si sono verificati "sfortunati incidenti". "Samsung Electronics Taiwan (SET) ha cessato tutte le attività di marketing che prevedono l'invio di commenti anonimi," si legge in un comunicato. L'azienda è impegnata in una "comunicazione trasparente e onesta con i consumatori", e sta lavorando per evitare che il problema si verifichi nuovamente.

HTC, la parte lesa, ha affermato che non esclude d'intraprendere "azioni appropriate" per proteggere l'azienda e i suoi consumatori. È probabile che l'azienda taiwanese desista, e deponga l'ascia di guerra. Samsung potrebbe essere punita con una piccola multa e magari costretta a delle scuse pubbliche. La vicenda è comunque interessante, perchè apre il sipario su ciò che avviene dietro le quinte e fa riflettere sul tenore di alcuni commenti che spesso si leggono sotto notizie e articoli.