Samsung nega la rottura con Apple sugli schermi degli iPad

Un portavoce di Samsung ha smentito le indiscrezioni di ieri secondo cui l'azienda si appresterebbe a concludere la collaborazione commerciale con la casa di Cupertino. Nei prossimi mesi vedremo ancora i display Samsung su iPad, iPhone e iPod touch.

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a cura di Simone Raimondi

Samsung Display nega di aver ridotto il numero di schermi spediti ad Apple per gli iPad. Nella giornata di ieri il Korea Times ha pubblicato una notizia secondo cui la casa sudcoreana si starebbe apprestando a concludere la collaborazione con l'azienda di Cupertino. Le motivazioni sarebbero da ricercare nel prezzo di vendita troppo basso di questi componenti richiesto da Apple.

"Samsung Display non ha mai ridotto la quantità di schermi LCD inviati a Apple" ha dichiarato a Cnet un portavoce dell'azienda, smentendo in questo modo la precedente indiscrezione e definendola completamente falsa. Samsung avrebbe inoltre chiesto al Korea Times di correggere quanto ha pubblicato, ma al momento non ci risultano modifiche.

Ricordiamo che secondo la società di analisi DisplaySearch, nel corso degli ultimi mesi Samsung Display avrebbe ridotto notevolmente le proprie forniture a Apple, passando da 15 milioni di pezzi inviati nel primo semestre dell'anno a meno di tre milioni nel trimestre che si è appena concluso.

In base alla dichiarazione del portavoce, nei prossimi mesi vedremo ancora i display della casa sudcoreana su iPad, iPhone e iPod touch. In caso contrario, e se quanto emerso ieri dovesse rivelarsi vero, la casa di Cupertino sarebbe costretta a dirottare gli ordini ai suoi altri fornitori, come LG e Sharp.

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A fronte di queste dichiarazioni - che a loro volta vanno prese con le pinze - non si può evitare di notare che entrambe le aziende siano importanti l'una per l'altra. È altrettanto innegabile che si tratti di due acerrimi rivali, come insegna la rivalità di mercato fuori e dentro dai tribunali. Attendiamo i prossimi sviluppi di questa vicenda per capire quale futuro avrà il rapporto tra i due colossi tecnologici.