Samsung vuole il codice sorgente dell'iPhone 4S

Samsung ha chiesto alla corte australiana di poter dare uno sguardo al codice sorgente dell'iPhone 4S, oltre che vedere i contratti tra Apple e gli operatori locali. La casa sudcoreana sembra decisa a tentare tutte le strade per sbloccare una situazione che per ora favorisce Apple.

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a cura di Manolo De Agostini

Samsung vuole spulciare il codice sorgente dell'iPhone 4S e vederci chiaro sui contratti (sussidi) tra Apple e gli operatori australiani Vodafone, Telstra e Optus. L'obiettivo è chiaramente quello di trovare materiale per accusare Apple di infrazione di brevetti e bloccare le vendite del nuovo smartphone in tutto il paese. Richiesta tra l'altro già avanzata, ma che evidentemente necessita di ulteriori prove.

Samsung sta cercando di restituire pan per focaccia alla casa di Cupertino, che diverse settimane fa è riuscita a ottenere il blocco delle vendite del Galaxy Tab 10.1. Secondo Samsung il terminale di Apple infrange tre brevetti che riguardano la connettività 3G

Apple dal canto suo ritiene di essere al sicuro, in quanto paga la licenza a Qualcomm (azienda che fornisce il chip che permette al terminale di collegarsi sia in 3G che in CDMA). Il nocciolo della questione è capire se tale licenza mette Apple al riparo da pretese da parte di Samsung. Inoltre i tre brevetti in questione, secondo il giudice di un'altra causa aperta tra le due aziende (in Olanda), sarebbero essenziali e perciò non assoggettabili a un provvedimento inibitorio.

Come scritto in passato "l'unica decisione che potrebbe verosimilimente prendere la corte di Sydney sarebbe l'imposizione del pagamento delle licenze FRAND (eque, ragionevoli e non discriminatorie), analogamente a quanto consigliato in Olanda". Samsung ritiene a tal proposito che l'accordo internazionale potrebbe non valere anche per l'Australia. Da qui la richiesta di pagare la licenza, che Apple ha sempre rifiutato.

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Per quanto riguarda i contratti tra Apple e gli operatori, il legale di Samsung, Cynthia Cochrane, afferma che potrebbero impattare sulle possibilità di vendita dei prodotti della sua assistita. Insomma, Samsung sta cercando di battere ogni strada per capovolgere una situazione che, almeno nel paese dei canguri, sembra favorevole a Apple.

Per ora Samsung non ha ancora tirato fuori il coniglio dal cilindro, ammesso che l'abbia in serbo, in quanto la posizione scelta è molto simile a quella portata avanti in Italia, e che per ora non è servita a bloccare le vendite degli iPhone 4S nel nostro paese.

La richiesta di Samsung in Australia sarà vagliata dal giudice Annabel Bennet, lo stesso che ha concesso l'ingiunzione contro il Galaxy Tab, ma che ha rifiutato la domanda di Apple di estenderla anche ad altri tablet della concorrente.