I nostri smartphone nascondono un sensore "anti-spia"

l sensore ToF è presente negli smartphone con diverse finalità: una di queste, nel futuro, sarà la rilevazione di telecamere nascoste.

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a cura di Francesca Fenaroli

La presenza di telecamere nascoste in luoghi pubblici o alberghi è purtroppo una realtà per sempre più persone: nella costante della propria privacy sia online che offline, sarebbe davvero comodo avere installato all'interno del proprio smartphone un sensore in grado di captare la presenza di questi obiettivi "spia" invisibili a occhio nudo, così da poterli disattivare. Questo desiderio non è ancora realtà, ma le basi esistono già.

A rivelare l'inaspettata utilità di un sensore comunemente inserito in alcuni smartphone è uno studio condotto da un team di ricercatori di Singapore. I risultati delle loro ricerche, che si possono consultare per esteso nel paper accademico pubblicato online, sono facilmente riassumibili: il sensore ToF (Time of Flight) dei dispositivi mobili dimostra un'alta efficacia nel rilevare la presenza di telecamere nascoste, e nel futuro potrebbe essere utilizzato su scala commerciale proprio per questo scopo.

Prima di descrivere il metodo utilizzato dai ricercatori (LAPD, acronimo di "Laser-Assisted Photography Detection) è bene fare un passo indietro e spiegare su quale componente dei nostri smartphone si basa. Il sensore ToF è presente su buona parte dei nostri device con finalità molto diverse tra di loro: lo sblocco con riconoscimento facciale, la creazione di un effetto bokeh negli scatti della fotocamera o il riconoscimento di alcune gesture.

Tutte queste feature apparentemente scollegate tra di loro hanno in comune la necessità di rilevare la tridimensionalità dello spazio inquadrato dalla fotocamera, così da riconoscere cosa sia più vicino o più lontano. Questo è esattamente lo scopo del sensore ToF, che per assolvere a questa funziona emette raggi di luce vicini agli infrarossi (circa ≈850 nm) e misura il tempo in cui vengono riflessi sugli oggetti.

I ricercatori hanno dunque messo alla prova il sensore ToF analizzando un particolare bagliore che esso causa sulla superficie di oggetti riflettenti, come una bottiglia di vetro o, appunto, una lente di telecamera, grazie a cui si potrà dunque riconoscere un'eventuale spia.

Il metodo adottato dal team prende proprio il nome di "Laser-Assisted Photography Detection" e prevede lo sviluppo di un'applicazione ad hoc, in grado di adattare il sensore ToF a questo specifico scopo:

L'obiettivo di LAPD è quello di rilevare la presenza e la posizione di telecamere nascoste utilizzando solo le informazioni disponibili dagli smartphone con sensori ToF. Progettiamo LAPD per soddisfare i seguenti requisiti: (1) accessibilità: operare su smartphone già esistenti con sensori ToF, (2) accuratezza: identificare correttamente la presenza e la posizione di telecamere nascoste, e (3) usabilità: rilevare automaticamente queste telecamere nascoste con il minimo intervento dell'utente.

Dal momento che, almeno per il momento, i sensori ToF di cui sono dotati gli smartphone non sono ottimizzati per l'individuazione di lenti nascoste, i ricercatori hanno dovuto implementare delle soluzioni specifiche, per assicurare la massima riuscita dell'esperimento:

  • Un sistema di rilevazione della forma e della distanza degli oggetti inquadrati dal modulo;
  • Un filtro di esclusione dei segnali estranei al di fuori del cono visivo (20 gradi) del sensore;
  • sistema di apprendimento artificiale (Deep Learning) che fa uso di una rete neurale per eliminare eventuali falsi positivi, data la bassa risoluzione (320x240 pixel) del sensore ToF.

L'esperimento del team di ricerca di Singapore ha coinvolto 379 volontari e ha messo a confronto un rilevatore specializzato attualmente in commercio con il nuovo sistema LAPD. Quest'ultimo si è dimostrato il più efficace, capace di rilevare le telecamere spia nell'88,9% dei casi contro al 62,3% del rilevatore.

Sarà però improbabile trovare un'applicazione "anti-spia" nell'App Store o nel Google Play Store nel prossimo futuro: i sensori ToF a bordo degli smartphone attuali presentano ancora una risoluzione troppo bassa per essere utilizzati a questo scopo su scala commerciale.

In ogni caso, questo esperimento rappresenta un importante passo in avanti nella rilevazione di telecamere nascoste e con il tempo ci sarà la possibilità di vedere perfezionata e implementata la tecnologia LAPD sui nostri device.

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